Passiflora In evidenza
Il nome gli fu dato dai missionari spagnoli che, vedendo i grandi e splendidi fiori bianchi dal centro rosa o viola per la prima volta, gli riconobbero nella forma i simboli della passione di Cristo.
Nell'antichità, gli Aztechi, utilizzavano la passiflora come rilassante. L’effetto, seppur blando, era legato al fatto che questa pianta contiene numerosi flavonoidi, alcuni dei quali si legano ai recettori cerebrali per le benzodiazepine, farmaci noti per la loro attività ansiolitica e sedativa.
La passiflora è usata soprattutto per la sua attività sedativa come rimedio per l'insonnia dovuta all’affaticamento, allo stress, alla depressione e a all’eccitazione cerebrale, per esempio in caso di studio intenso. Induce un sonno simile a quello fisiologico, senza causare né stordimento al risveglio, né assuefazione.
Le proprietà ansiolitiche della passiflora sono state confermate dalla moderna ricerca scientifica, questo prodotto fitoterapico trova quindi utile impiego in tutte le forme d’ansia e in ogni difficoltà del sonno, anche quelle provocate dalla menopausa e dalla depressione. La passiflora ha la capacità di rilassare e facilitare il riposo senza annebbiare la mente né provocare sonnolenza durante il giorno.
L’infuso, lo sciroppo e l’estratto fluido delle parti verdi, raccolte da giugno a settembre, hanno proprietà sedative del sistema nervoso; inducono un sonno fisiologico e una attività diurna priva di ottundimento. Già ai tempi della prima guerra mondiale, la passiflora fu utilizzata nella cura delle “angosce di guerra”.
L’infuso di foglie e fiori viene utilizzato per la psicoastenia e le foglie, ricche di flavonoidi e curarine, hanno proprietà sedative e antispasmodiche. La passiflora è indicata contro la tachicardia, l’ansia e l’insonnia e le caratteristiche farmacologiche la rendono utile per facilitare lo svezzamento dagli psicofarmaci, sempre se utilizzata in ambito medico.
Come tutte le piante sedative e antiansia, la passiflora funziona meglio in abbinamento ad altri prodotti venduti esclusivamente in farmacia dalle analoghe proprietà, come il gemmoderivato di tiglio, Nepeta cataria, l’escolzia, l’olio essenziale di lavanda, il biancospino, il papavero e la valeriana.
In cucina, si consuma al naturale, tagliato a metà e spolpato con un cucchiaino. È molto buona mescolata allo yogurt bianco e nei frullati tipicamente esotici; si presta anche per la preparazione di marmellate e di gustosi cocktail profumati; il succo centrifugato è ottimo per aromatizzare arrosti di maiale o di pollo.
Rispetto alla qualità brasiliana o sudamericana, quello coltivato nell'Australia settentrionale, dal clima più caldo, ha un sapore meno acidulo, più delicato e gustoso. È presente sul mercato quasi tutto l'anno; quando si acquista, la polpa deve essere profumata e piuttosto cedevole al tatto; la buccia corrugata sta a significare che il frutto è maturo. Se si acquista ancora piuttosto acerbo, può essere conservato a temperatura ambiente anche per una settimana, se maturo, nella parte meno fredda del frigorifero per un paio di giorni.
Per quanto riguarda le proprietà nutrizionali, il frutto della passione è un vero e proprio concentrato di energia: è ricco di zuccheri, vitamina A, B, C ed E; di sali minerali quali il ferro, il fosforo e soprattutto il potassio, un solo frutto contiene in media quello di due-tre banane. È perciò ottimo per chi soffre di ritenzione idrica e di gastrite e colite ed è utile a prevenire le malattie cardiovascolari e l'esaurimento nervoso.
In farmacia è reperibile sotto forma di estratto secco, monoconcentrato fluido, tintura madre, capsule ed opercoli.
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