Matteo Grandi
A due anni leggeva Proust, parlava perfettamente l'inglese, capiva il francese, citava il latino e sapeva calcolare a mente la radice quadrata di numeri a quattro cifre. Andava al cinema, seppur accompagnato dai genitori, suonava il pianoforte, viaggiava in aereo, scriveva poesie e aveva una fitta corrispondenza epistolare con l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini. A sei anni ha battuto la testa cadendo dagli sci.
Del bambino prodigio che fu restano l'amore per il cinema, per la scrittura e per le feste natalizie. I segni del tracollo sono invece palesati da un'inutile laurea in legge, da un handicap sociale che lo porta a chiudersi in casa e annullare appuntamenti di qualsiasi genere ogni volta che gioca il Milan e da una serie di contraddizioni croniche la più evidente delle quali è quella di definirsi "di sinistra" sui temi sociali e "di destra" su quelli economici e finanziari.
A trent'anni ha battuto di nuovo la testa e ha fondato Piacere. Gli piacerebbe essere considerato un edonista; ma il fatto che sia stata la sofferenza (nel senso di botta in testa) a generare il Piacere (nel senso di magazine) fa di lui un banalissimo masochista.
Valerio Buonumori
E' il "tuttologo" del gruppo. Un uomo per tutte le stagioni. Si muove nel web con la stessa disinvoltura di Sircana in un viale della periferia romana.
Si destreggia nel mondo delle applicazioni per iphone con la stessa confidenza di Ruby a palazzo Grazioli. Scrive, formatta, imposta, resetta, dipinge, mette chiodi, mette dischi, mette spesso in crisi la redazione con domande a raffica alle quali in pochi sanno o vogliono rispondere. Le sue grandi passioni sono la musica e i viaggi. Fare il deejay era rimasto il sogno nel cassetto. Cassetto che ora si apre ogni volta che Piacere organizza un evento. Viaggiare è diventato realtà. Anche se agli esotici viaggi di piacere, è ora costretto ad alternare dei meno esotici "viaggi per piacere" nell'hinterland umbro...