Orvieto e la preziosa mappa di Enogea In evidenza
Permettetemi però un breve passo indietro, che negli ultimi anni in molti -compreso il sottoscritto, anche su queste pagine- avevano lamentato relativamente alla più importante denominazione del ternano alcune criticità che portavano, e che tutt’ora contribuiscono, a livellare verso il basso il prezzo delle uve e del vino della zona. Non solo però: al tempo stesso quella di Orvieto è denominazione che può vantare cantine di assoluto valore, preziose interpreti del territorio, e alcuni dei migliori vini bianchi non solo della regione.
È guardando ai suoi aspetti più positivi che il Consorzio, anche grazie alla guida di Enzo Barbi, sembra aver intrapreso una direzione che punta a valorizzare quanto di meglio Orvieto ha da offrire. È in questo contesto che è nata la collaborazione con Alessandro Masnaghetti, giornalista che nel corso degli anni ha portato avanti, caso unico al mondo, un approfondito studio su vigneti e denominazioni, un percorso che ha dato alla luce una lunga serie di cartine tematiche, strumenti eccezionali per avere uno sguardo d’insieme su alcuni dei più importanti territori del vino italiani e non solo.
Quella di Orvieto è infatti solo l’ultima di una lunga serie di mappe iniziata a Barolo e Barbaresco e poi proseguita a Dogliani, sempre in Piemonte, nel Chianti Classico e a Montepulciano in Toscana, a Mazzon in Alto Adige, a Bordeaux in Francia (e queste sono solo le primissime che mi vengono in mente). Cartine a colori pubblicate da Enogea che evidenziano in modo chiarissimo tutti i vigneti esistenti all’interno della denominazione con relative quote altimetriche e con una chiara delimitazione delle principali zone produttive. Il tutto corredato da una lunga serie di testi descrittivi delle varie aree e dei rispettivi cru.
Uno strumento insomma che permette di guardare l’Orvieto da una prospettiva unica, base imprescindibile per una lunga serie di ragionamenti sulle peculiarità delle diverse zone. Evviva.