Lo Zen e l'arte di coniugare il grande con il piccolo In evidenza
Un’affermazione che ha provocato una levata di scudi collettiva con in prima linea diverse associazioni di produttori, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti in particolare. Gianni Zonin, anche Presidente della Banca Popolare di Vicenza, ha certamente ragione ma l’impressione è che abbia mancato il bersaglio, forse il tema riguarda tutti quei processi promozionali che in Italia vanno a finire nelle mani di tantissimi, troppi soggetti. Iniziative che meriterebbero grandi budget nelle mani di pochi professionisti. Piccolo infatti non è solo bello: è fondamentale. È grazie a tantissimi piccoli produttori che in Italia si può parlare di eccellenza assoluta, di tutela, per certi versi di avanguardia e certamente di custodia di un territorio e delle sue denominazioni di origine. Spesso sono proprio i produttori più piccoli a entrare per primi nei nuovi mercati, spazi che poi vengono affrontati in modo compatto e articolato dai più grandi.
Un tema che è emerso anche durante una serie di appuntamenti organizzati negli spazi di Palazzo della Penna dal sottoscritto e da Antonio Boco durante il mese di giugno. Degustazioni in cui cantine storiche dell’Umbria si sono confrontate con giovani e piccole realtà dando, insieme, una rara impressione di completezza. Che le seconde farebbero molta più fatica a sopravvivere senza le prime (e probabilmente anche viceversa).