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Fino a ieri assecondavo i desideri, tra i pensieri più sinceri. La verità è sopravvalutata, come la speranza quando diventa muta e annoiata. Mi vedi chiara come il freddo, mi chiedi ancora ciò che penso ma io non cerco consenso e conta solo ciò che sento. Imparo dalle attese e dal silenzio, come se ci fossi io al centro, fiera come una gatta che non vuole tornare dentro; indago luce e camera oscura, il filo invisibile di una storia futura, ma mi tradisco con le mani e i miei sorrisi spettinati. Vale ciò che difendi o che lasci andar via, com’è fedele la malinconia, la sento strappare ogni trama che c’è, la lingua è una corda che tendo per me.

Rossa come fiamma sotto i piedi delle streghe, come ogni mia certezza che tradisce o si fa fede.

Rossa come carne che si taglia o che si schiude, rossa come la mia voce libera senza cornice.

Mi hai disegnata rossa come le streghe... Mi vorresti dentro un cerchio, come fossi un riccio, ti ho lasciato una chiave nascosta nel rito di un abbraccio.

Io sono uscita presto, per non vederti partire per primo, nei confini non resisto ma nella voce esisto.

Gioco con le ombre di un soffitto, ardo perfino nel dolore, il corpo diventa libero nelle mie parole; la rivoluzione è un incantesimo, disobbedisco e sono intera, sembro piccola come un’isola, nuda sono materia. Mi vedi vestita in un abito nero, con forza elegante ecco mi svelo, tutto il possibile diventa vero...

Formula di fuoco
Petali di rosa
Bocca che trabocca Testa che riposa
Rossa come stigma
se ti macchia i pantaloni, rossa come orgoglio

da esibire coi vicini.
Rossa per la rabbia,
rossa per pudore.
Rossa come i miei capelli sul mio seno, sul mio cuore.

Mi hai disegnata rossa come le streghe...