Grechetto: l’ordinario può essere straordinario In evidenza
Giganti in Campagna, questo il nome di una giornata che ha visto alternarsi momenti di riflessione a momenti di assaggio in presenza di alcuni dei più ispirati produttori artigianali regionali. Ne è emersa una fotografia tanto spietata quanto incoraggiante, anche grazie ai fondamentali contributi di Giampaolo Gravina, uno dei cronisti italiani del vino più brillanti, e alla sommelier Arianna Rossi. Il Grechetto ha infatti, per come è stato interpretato nel tempo, un carattere quotidiano, frugale. Così abituale che si è smesso di indagarne peculiarità e soprattutto potenzialità: per decenni la stragrande maggioranza dei Grechetto in circolazione ha infatti rappresentato l’archetipo del vino semplice, immediato, economico in un contesto di interventismo enologico a volte esasperato. Oggi, finalmente, il suo carattere più autentico e originale fatto di struttura e di sapidità è tornato a stupirci, evidenziando così tutti i valori positivi che un vino solo apparentemente così ordinario porta con sé.
Una cosa non scontata, resa possibile dal lavoro di tante piccole cantine che soprattutto negli ultimi 10 anni hanno lavorato controcorrente proponendo un modello di Grechetto diverso da quello cui eravamo purtroppo abituati. Più ambizioso per slancio oltre che -attenzione- per longevità. Di buonissimi ce n’erano molti, a sceglierne uno che racconta perfettamente questa new-wave del Grechetto umbro ecco lo strepitoso Casale dei Ceci 2021 di LumiLuna, piccola cantina tra Perugia e Marsciano (di cui si era scritto proprio qui nell’ultimo numero del 2018, PM 120).