Il Signor Kurtz, tappa necessaria In evidenza
Ho conosciuto Marco Durante nell’autunno del 2009, la comune passione per il vino ci aveva portato a condividere una bella serata assaggiando diverse annate di un’etichetta allora famosissima e ormai dimenticata: il Campoleone di Lamborghini [...]
[...] rosso prodotto sulle sponde del Trasimeno che se da una parte ben rappresentava quello specifico periodo storico dall’altra, con il senno di poi, si è rivelato incapace di superarne i limiti. Ma questa è un’altra storia. Dopo quella serata siamo diventati amici, con il passare del tempo molto amici. Abbiamo viaggiato (tanto) e abbiamo bevuto (tantissimo), e se oggi scrivo di vino in un certo modo è anche grazie alle infinite parole scambiate insieme in un percorso di apprendimento straordinariamente stimolante, che continua ancora oggi.
Oggi, appunto. Quante cose sono cambiate: allora Marco era il responsabile commerciale di un’importante azienda di telecomunicazioni, oggi invece in moltissimi lo conoscono come Il Signor Kurtz, pseudonimo oltre che nome del suo personalissimo progetto vitivinicolo. Prima annata 2018, pochissime bottiglie. Oggi, quattro vendemmie dopo, sono quasi diecimila da diversi appezzamenti tutti nel perugino, il più importante un piccolo vigneto splendidamente esposto in Vallupina, tra la città e il Lago. Se ne scrivo non è per il rapporto che si è creato nel tempo ma per la sua capacità sia di produrre vini di grande personalità che di fare rete nel senso più nobile del termine, di unire energie che altrimenti potrebbero avere traiettorie diverse, magari lontane.
Se oggi si parla così tanto dei vini del perugino e dei tanti piccoli produttori che hanno riempito di colori questo territorio per anni considerato come secondario è infatti anche merito suo: per le sue collaborazioni (tra le altre citofonare Colbacco, progetto a più teste di grande interesse), per le tante serate a cui continua a partecipare insieme a tanti suoi colleghi, soprattutto per le tante parole che negli anni ha speso con tutti, o quasi, contribuendo a far crescere quello che ormai da un po’ è uno dei movimenti produttivi più interessanti d’Italia, senza esagerare.
Che poi i suoi siano vini dirompenti, riconoscibili, a volte indimenticabili, è cosa che non fa altro che sottolineare il talento di uno dei vignaioli più preziosi che oggi compongono lo scenario regionale.
(foto articolo profilo IG Il Signor Kurtz)