L'appetitoso banchetto della Perugia ultradigitale
Per vederci chiaro poco prima di Natale sono andato a curiosare alla conferenza stampa di presentazione dell’accordo con Cisco, realtà leader nel mondo del networking. Volevo capire quanta sostanza ci fosse all’interno di un protocollo le cui parole chiave erano quanto mai affascinanti, almeno ai miei occhi: smart city, start up, industria 4.0 e formazione. Molta, mi è sembrato. Perché al di là di tutte le possibili migliori intenzioni ho avuto la percezione, bella sorpresa, di una città capace di guardare avanti con ambizione. Un percorso reso possibile a monte da una sola decisione, quella di portare l’iperfibra in tutte le case di Perugia.
Non mi stancherò mai di ripetere quanto, secondo me, ogni possibile tipo di crescita economica passi necessariamente attraverso lo sviluppo delle infrastrutture locali, analogiche e digitali che siano. Quanto sia impossibile, per esempio, parlare di turismo senza linee ferroviarie, collegamenti aerei e stradali. Al tempo stesso, senza quella banda larga oggi sempre più centrale non solo nella promozione ma anche nell’organizzazione di qualunque tipo di società, struttura, progetto. In Comune, ascoltando le parole del Sindaco, ma anche degli assessori Calabrese e Fioroni, ho toccato con mano la volontà di dare una scossa quanto mai profonda alle ambizioni di Perugia proprio attraverso la sua digitalizzazione. Quello di Fontivegge, lo “smart gate”, potrebbe per esempio diventare caso capace di fare scuola in tutta Italia.
Poi magari ci sarà chi si sta chiedendo cosa c’entra tutto questo con i temi di cui si occupa normalmente questa rubrica. Moltissimo, ché non c’è attività che non possa giovare di questo straordinario sviluppo digitale.