L'editoriale n.146
Dei limiti per la spettacolarizzazione del pericolo, dei limiti per la disinvoltura con cui totali incompetenti pieni di follower danno consigli alimentari, finanziari, medici, dei limiti per dei signori nessuno che dall’alto della propria popolarità social consigliano interventi di chirurgia estetica, investimenti, diete e beveroni miracolosi, dei limiti per chi è talmente connesso al proprio ego digitale da dimenticare l’abc della propria responsabilità sociale.
E no, non si tratta di proibire. Ma di richiamare chi guadagna denaro con i social a una responsabilità, a un’etica e a un senso del limite che oggi sembra non esistere. Un argomento su cui con PM continueremo a insistere e sul quale torneremo presto.
Certo, non che dalla cosiddetta società civile arrivino buoni esempi. Il violento diverbio nei confronti dell’addetto stampa del Comune di cui si è reso protagonista il neosindaco di Terni Stefano Bandecchi ci ricorda, per esempio, che il potere in tutte le sue forme (non solo quello virtuale dei numeri social) se mal gestito è deleterio.
Così come rischia di essere deleteria per Perugia la chiusura improvvisa di Palazzo della Penna, proprio ora che le città si prepara a fare il pieno di turisti. Proprio ora che Perugia si prepara a celebrare un pezzo della sua storia contemporanea: i 50 anni di Umbria Jazz.
Mezzo secolo che noi abbiamo voluto celebrare con un lungo speciale e con un’intervista fuori dagli schemi con il patron e direttore artistico Carlo Pagnotta. Una persona che non le manda dire e che per questo fa la gioia di ogni giornalista e di ogni lettore.