Montefalco e i suoi Sagrantino 2014, che grande sorpresa In evidenza
Ripenso alle sfide che il territorio ha dovuto affrontare durante il decennio scorso e mi accorgo quanto le cose siano cambiate in modo virtuoso: le annate calde che avevano segnato alcune vendemmie degli anni zero, spesso portando a vini più complicati che complessi, sono un lontano ricordo. Non è un caso che la 2011 si sia dimostrata - e si stia dimostrando - come una delle annate più interessanti della storia recente di Montefalco (e lo stesso vale, seppur in misura appena minore, per la torrida 2012). Impressione che forse potrebbe essere buona anche per le annate più fredde: per quanto alcuni Sagrantino prodotti nel 2002, vendemmia ancor più difficile della 2014, con il passare degli anni siano riusciti a sorprendere l’impressione è che non abbiano mai avuto lo slancio e la compattezza dei vini appena presentati a Montefalco.
Questa 2014 si beve infatti che è una meraviglia. In assaggio a Montefalco ho trovato vini snelli ma non asciutti, mai segnati da un calore eccessivo e anzi caratterizzati non solo da una certa e prevedibile freschezza ma anche da una trama tannica molto compiuta, funzionale alla struttura dell’assaggio. Vini piacevolissimi, già pronti al consumo o quasi. Il consiglio è quindi quello di acquistare e assaggiare da subito il maggior numero di Sagrantino 2014 possibile, magari divertendosi a confrontarli con la diversissima, e altrettanto buona, vendemmia del 2013. Potrebbe essere divertente.