Ristorante, questo sconosciuto In evidenza
Era il 2010 quando per la prima volta su queste pagine riportavo un breve vademecum dedicato più ai clienti che ai ristoratori, alcuni punti che avevano molto a che fare con il buonsenso, qualità per molti ma – evidentemente - non per tutti. A distanza di 6 anni sono ancora validissimi.
Le prenotazione, per esempio. Chiamare durante il servizio, nel pieno del pranzo o della cena, per un tavolo per la settimana successiva probabilmente non è un problema, sicuri però di non poter aspettare un momento più tranquillo? Ogni variazione andrebbe poi tempestivamente comunicata, sia si tratti di cambiamento in difetto che in eccesso: organizzare il servizio di un qualsiasi locale, specie nel weekend, ha molto a che fare con Tetris, conoscere con precisione e con un certo anticipo quello che succederà in sala previene (non voluti) eventuali disservizi. In fondo si tratta solo di una telefonata. Lo stesso vale per eventuali ritardi, per esperienza direi per tutti quelli superiori al quarto d’ora o poco più.
I camerieri, sempre siano lodati, stanno lavorando per voi. Età, sesso, provenienza tuttavia non autorizzano alcuna forma di confidenza non richiesta. “Scusi” e “Lei” sono la regola, non l'eccezione. Ogni chiarimento relativo al menu è dovuto, come non dovrebbe mai essere un problema richiedere alcune piccole variazioni in caso di allergie o intolleranze. In eccesso, stravolgere ogni piatto in base ai propri gusti è spesso sinonimo di maleducazione nei confronti della cucina. Certo, quella dell’insalata in Harry ti presento Sally rimane scena adorabile ma la realtà, come sempre, è un po’ diversa.