L'editoriale n.128
A rovinare la festa del rilancio e soprattutto l’immagine di regione sicura ci ha però pensato a metà maggio il Ministro Speranza che con le sue tabelle (partorite da Ministero e ISS) sul tasso di contagiosità (Rt) ha piazzato l’Umbria fra le uniche 3 regioni italiane “sotto osservazione” insieme a Lombardia e Molise. Avete capito bene: l’Umbria come la Lombardia. Questo perché? Perché a inizio maggio 7 nuovi casi (S-E-T-T-E!!) su un trend prossimo allo zero da settimane hanno fatto impennare i calcoli di quelle tabelle. Insomma un dato decontestualizzato che - dato in pasto all’opinione pubblica senza spiegazioni - può generare un danno d’immagine indescrivibile per il territorio.
Gli errori ci possono stare? Assolutamente no, considerando che il Comitato di Supporto Tecnico Scientifico Università-Regione aveva già segnalato a fine aprile al Ministero il rischio di bug e paradossi e aveva caldamente consigliato l’inserimento di un correttivo proprio per evitare che regioni piccole e virtuose venissero bollate come regioni a rischio per un aumento di due casi (cosa che nel caso dell’Umbria corrisponderebbe rispetto al trend paradossalmente a un aumento del 200% facendo così scattare l’allarme legato al fattore Rt). Ma dal Ministero non hanno raccolto l’invito: ed ecco la frittata. La regione più “sana” d’Italia messa sullo stesso gradino della Lombardia. Per un territorio che sta cercando di risollevarsi dopo i danni generati dalla comunicazione post-terremoto è uno schiaffo in faccia al buonsenso non tollerabile. Anche perché quelle tabelle influiranno non solo sulla nostra immagine ma potranno anche determinare i meccanismi di apertura o chiusura dei confini.
E allora facciamo sentire la nostra voce e guardiamo avanti con la forza e l’ottimismo di chi sa di vivere in una regione che, fino a oggi, è risultata sicura. Siamo stati più forti del terremoto, stiamo tenendo testa come nessuno in Italia al Coronavirus e saremo ancora una volta più forti di una comunicazione deviata e fuorviante. L’Umbria è bella sicura, ma anche gli umbri nel loro piccolo s’incazzano. Quindi, per cortesia, non fatecele girare.