Diego Cusano
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Disegno e fotografia si uniscono nelle creazioni che lo hanno reso celebre e seguitissimo
Testo: Isabella Zaffarami
Brano: Back to Black - Amy Winehouse
Le chele del granchio sono due tulipani, l’oblò della lavatrice una tazzina di caffè, la Venere di Botticelli ha degli spaghetti a disegnarle i capelli e i trucioli delle matite diventano la criniera di un leone, un copricapo indiano, il corpo di un riccio, un’onda su cui surfare e ali di pipistrello. Le creazioni di Diego Cusano fanno un po’ l’effetto delle ciliegie o delle caramelle: una tira l’altra. Una volta iniziato a sfogliarle - nei suoi libri o sui suoi account social - non si vorrebbe mai smettere per quanto colpiscono e per quanto hanno da raccontare. E a dispetto dell’immediatezza e della semplicità con le quali queste opere arrivano ai fruitori, la loro realizzazione richiede lunghe ore di studio e lavoro: tutto inizia dal disegno su carta, poi la scelta e il posizionamento dell’oggetto che va a completare l’immagine, la ricerca della giusta prospettiva e della luce migliore e infine lo scatto fotografico. In altri casi invece il risultato finale è ottenuto dall’accostamento digitale di immagini e illustrazioni, sempre realizzate dall’autore.
Le opere di Diego Cusano costituiscono una modalità espressiva nuova e sorprendente che ha suscitato nei suoi confronti grande interesse, anche grazie ai social network - oggi conta 275mila follower su Instagram e più di 60mila su Facebook - e che gli ha aperto le porte a collaborazioni con marchi del calibro di Walt Disney, Warner Bros e Universal, Nescafé, Samsung, Bulgari, Cartier, Chanel.
Nella sua storia personale e professionale l’Umbria occupa uno spazio importante: è vissuto a Perugia dal 2005 al 2013 dove ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Perugia e dove ha partecipato a mostre e realizzato installazioni tra le quali, nel 2010, l’Explorer Square in Piazza del Melo.
Diego, come nascono le tue creazioni? Da cosa ti fai ispirare?
Molto spesso nascono in modo casuale, da quello che mi circonda o che mi capita di osservare: arte, ma anche cibo, moda, personaggi celebri, cartoni animati. Tutto quello che mette in moto la mia fantasia può regalarmi l’intuizione per nuove possibili combinazioni. Alla base però ci sono stati e ci sono ancora tanto studio e tanta ricerca. Anche dopo l’Accademia di Belle Arti ho continuato a sperimentare per trovare un’identità artistica indipendente e fuori dagli schemi. Il mio intento è sempre stato quello di arrivare anche a chi non è esperto di arte, regalando a tutti qualche attimo di stupore e un sorriso. Mi piace decontestualizzare la realtà creando astrazioni ironiche e divertenti, ma in grado anche di raccontare qualcosa. L’ispirazione è fondamentale per me, non a caso il mio secondo libro, “La rivincita della pecora nera - Idee fuori dal gregge per scoprire il tuo talento” raccoglie più di 100 spunti e consigli su come coltivare la propria creatività, il proprio talento, la propria unicità. Viaggio molto soprattutto per alimentare la mia stessa creatività.
Ti senti una pecora nera?
In passato molto spesso mi sono sentito così. Troppe volte mi sono sentito dire che non sarei riuscito a vivere di arte, che coltivare il mio sogno non mi avrebbe garantito un futuro. Oggi posso dire di essermi preso la mia rivincita.
Quanto sono stati importanti i social nella tua affermazione professionale e artistica?
Sicuramente sui social e in particolare su Instagram ho avuto un successo che non mi aspettavo. La cosa particolare è che i primi follower sono arrivati dall’estero così come le prime collaborazioni importanti; solo dopo sono stato conosciuto e apprezzato anche in Italia. Quella dei social è una dimensione importante per me perché mi fa capire di riuscire ad arrivare davvero a tutti, dai bambini agli anziani. Molti follower mi scrivono e io cerco di rispondere a tutti, mi fa molto piacere.
Oggi operi prevalentemente nei settori del marketing e del design…
Sì, realizzo campagne di marketing per piccole realtà e anche per delle importanti multinazionali. Mi piace menzionare in particolare quella che ho creato per dei gioielli del marchio Bulgari uscita sulla nota rivista francese Gala. Più di recente ho collaborato con Samsung realizzando le illustrazioni di uno di quattro frigoriferi di design pensati come pezzi unici.
Hai realizzato più di 8.000 illustrazioni-collage, qual è quella che ti rappresenta di più o a cui sei più legato?
Quella che rappresenta me e il mio cane Blu davanti a insegne stradali che in realtà sono graffette e che contengono le parole per me più importanti: house, fantasy, reality, dreams, love.
Sogni nel cassetto?
Due in particolare. Il primo è realizzare un format televisivo che racconti e promuova la creatività e il talento. Il secondo riguarda invece proprio una delle parole di cui parlavo prima: vorrei trovare e comprare una casa che rispecchi i miei desideri e che mi rappresenti.
www.diegocusano.com
FB: Diego Cusano / IG: diego_cusano
Brano: Back to Black - Amy Winehouse
Le chele del granchio sono due tulipani, l’oblò della lavatrice una tazzina di caffè, la Venere di Botticelli ha degli spaghetti a disegnarle i capelli e i trucioli delle matite diventano la criniera di un leone, un copricapo indiano, il corpo di un riccio, un’onda su cui surfare e ali di pipistrello. Le creazioni di Diego Cusano fanno un po’ l’effetto delle ciliegie o delle caramelle: una tira l’altra. Una volta iniziato a sfogliarle - nei suoi libri o sui suoi account social - non si vorrebbe mai smettere per quanto colpiscono e per quanto hanno da raccontare. E a dispetto dell’immediatezza e della semplicità con le quali queste opere arrivano ai fruitori, la loro realizzazione richiede lunghe ore di studio e lavoro: tutto inizia dal disegno su carta, poi la scelta e il posizionamento dell’oggetto che va a completare l’immagine, la ricerca della giusta prospettiva e della luce migliore e infine lo scatto fotografico. In altri casi invece il risultato finale è ottenuto dall’accostamento digitale di immagini e illustrazioni, sempre realizzate dall’autore.
Le opere di Diego Cusano costituiscono una modalità espressiva nuova e sorprendente che ha suscitato nei suoi confronti grande interesse, anche grazie ai social network - oggi conta 275mila follower su Instagram e più di 60mila su Facebook - e che gli ha aperto le porte a collaborazioni con marchi del calibro di Walt Disney, Warner Bros e Universal, Nescafé, Samsung, Bulgari, Cartier, Chanel.
Nella sua storia personale e professionale l’Umbria occupa uno spazio importante: è vissuto a Perugia dal 2005 al 2013 dove ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Perugia e dove ha partecipato a mostre e realizzato installazioni tra le quali, nel 2010, l’Explorer Square in Piazza del Melo.
Diego, come nascono le tue creazioni? Da cosa ti fai ispirare?
Molto spesso nascono in modo casuale, da quello che mi circonda o che mi capita di osservare: arte, ma anche cibo, moda, personaggi celebri, cartoni animati. Tutto quello che mette in moto la mia fantasia può regalarmi l’intuizione per nuove possibili combinazioni. Alla base però ci sono stati e ci sono ancora tanto studio e tanta ricerca. Anche dopo l’Accademia di Belle Arti ho continuato a sperimentare per trovare un’identità artistica indipendente e fuori dagli schemi. Il mio intento è sempre stato quello di arrivare anche a chi non è esperto di arte, regalando a tutti qualche attimo di stupore e un sorriso. Mi piace decontestualizzare la realtà creando astrazioni ironiche e divertenti, ma in grado anche di raccontare qualcosa. L’ispirazione è fondamentale per me, non a caso il mio secondo libro, “La rivincita della pecora nera - Idee fuori dal gregge per scoprire il tuo talento” raccoglie più di 100 spunti e consigli su come coltivare la propria creatività, il proprio talento, la propria unicità. Viaggio molto soprattutto per alimentare la mia stessa creatività.
Ti senti una pecora nera?
In passato molto spesso mi sono sentito così. Troppe volte mi sono sentito dire che non sarei riuscito a vivere di arte, che coltivare il mio sogno non mi avrebbe garantito un futuro. Oggi posso dire di essermi preso la mia rivincita.
Quanto sono stati importanti i social nella tua affermazione professionale e artistica?
Sicuramente sui social e in particolare su Instagram ho avuto un successo che non mi aspettavo. La cosa particolare è che i primi follower sono arrivati dall’estero così come le prime collaborazioni importanti; solo dopo sono stato conosciuto e apprezzato anche in Italia. Quella dei social è una dimensione importante per me perché mi fa capire di riuscire ad arrivare davvero a tutti, dai bambini agli anziani. Molti follower mi scrivono e io cerco di rispondere a tutti, mi fa molto piacere.
Oggi operi prevalentemente nei settori del marketing e del design…
Sì, realizzo campagne di marketing per piccole realtà e anche per delle importanti multinazionali. Mi piace menzionare in particolare quella che ho creato per dei gioielli del marchio Bulgari uscita sulla nota rivista francese Gala. Più di recente ho collaborato con Samsung realizzando le illustrazioni di uno di quattro frigoriferi di design pensati come pezzi unici.
Hai realizzato più di 8.000 illustrazioni-collage, qual è quella che ti rappresenta di più o a cui sei più legato?
Quella che rappresenta me e il mio cane Blu davanti a insegne stradali che in realtà sono graffette e che contengono le parole per me più importanti: house, fantasy, reality, dreams, love.
Sogni nel cassetto?
Due in particolare. Il primo è realizzare un format televisivo che racconti e promuova la creatività e il talento. Il secondo riguarda invece proprio una delle parole di cui parlavo prima: vorrei trovare e comprare una casa che rispecchi i miei desideri e che mi rappresenti.
www.diegocusano.com
FB: Diego Cusano / IG: diego_cusano
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