Salute: tracciato il rischio cardiovascolare via Twitter
È stata questa l’idea di alcuni scienziati della University of Pennsylvania, che sulla rivista Psychological Science hanno pubblicato il risultato dell’analisi di un anno di tweet provenienti da 1800 contee degli Stati Uniti, ottenendo una mappa del rischio cardiovascolare che è risultata essere decisamente affidabile.
Non si tratta di uno scherzo o di una provocazione: la grandissima mole di dati che tutti noi immettiamo più o meno involontariamente in rete (i cosiddetti Big Data), può essere sfruttata anche per fare previsioni nel campo della salute legata agli stati d’animo, individuando precise parole chiave in grado di indicare l’ansia, la rabbia, la stanchezza, lo stress delle persone.
La prova dell’efficacia di questa analisi è emersa sovrapponendo la mappa ottenuta da Twitter a quella dei decessi avvenuti per cause cardiovascolari: la tendenza che emerge dal social network corrisponde alla realtà.
Nelle contee in cui il benessere psicologico percepito su Twitter risultava maggiore, il rischio di morte per eventi cardiovascolari era effettivamente minore, se confrontato con le contee ad alto livello di stress, dove appunto erano avvenuti più decessi.
Il risultato sorprende, e fa riflettere sulle grandi possibilità offerte dall’analisi dei Big Data.