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La Storia della reliquia del Santo Anello

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Torna la rubrica di Gran Tour Perugia a cura di Maria Elisa Giulietti

Non tutti sanno che in Duomo a Perugia si conserva ancora oggi una reliquia molto venerata dai Perugini e non solo che era l'anello nuziale che, secondo la tradizione popolare non comprovata, san Giuseppe avrebbe regalato a Maria per il loro sposalizio.

Il reliquiario preziosissimo si conserva all’interno di un forziere le cui chiavi, 10 per la precisione, sono in possesso rispettivamente dei canonici della Cattedrale, del Collegio della mercanzia e del Comune di Perugia. La reliquia arrivò in città in modo rocambolesco, infatti un frate francescano di origine teutoniche, fra Winterio rubò l’anello alla città di Chiusi e lo portò a Perugia.

Tutto nasce infatti da un furto. Il santo anello era già santo prima di giungere a Perugia, ed esercitava la sua funzione di reliquia nella città di Chiusi, dove vi arrivò nel X secolo d.C. Il luogo adibito alla custodia del venerabile gioiello era la Chiesa di Santa Mustiola (santa che non a caso viene iconograficamente ritratta con la nota fede tra le mani, pendente da una catenella).

Siamo nell’anno 1473, durante una notte di luglio, tale Fra Vinterio, religioso di origine tedesca, grazie ad una copia delle chiavi che per- mettevano l’apertura del sacello dove era posto l’anello mariano, arraffò il prezioso cerchietto più l’argenteria presente nel luogo sacro e dopo essersi nascosto per alcuni giorni, fuggì dalla città di Chiusi per recarsi fino a Perugia. Grande fu lo sgomento degli altri francescani quando nel giorno dell’ostensione della reliquia non la trovarono più al suo posto.

Le ricerche per riprendersi il tesoro iniziarono subito, tanto che due giorni dopo Vinterio fu riacciuffato proprio nel capoluogo umbro, ma per il Santo Anello era ovviamente troppo tardi; il teutonico frate aveva infatti dato l’anello ad un suo amico perugino, che a sua volta lo donò immediatamente al Comune della città.

Inutile dirlo, si scatenò il finimondo, Chiusi e Perugia, da secoli coinvolte in una diatriba per la dominanza dei territori limitrofi al Trasimeno, si diedero battaglia diplomatica ed economica nel contendersi l’anello. Le due piccole potenze urbane fecero appello anche a Papa Sisto IV, per cercare di decidere le sorti del santo dono nuziale. Purtroppo per Chiusi la risposta non andò a suo favore. Decisi a tentare il tutto per tutto, i chiusini arrivarono a deviare le corrente del fiume Arrone per non alimentare i mulini umbri del contado perugino; i perugini a loro volta rovinarono le strade che portavano nel territorio chiusino così da privarlo delle entrare dovute al pagamento dei pedaggi e sequestrarono i beni che il vescovo di Chiusi aveva a Paciano. Questa guerra, più o meno “diplomatica” durò tredici anni e la vittoria, superfluo dirlo, andò al capoluogo umbro.

Avere un oggetto così importante e conosciuto portò il Comune ad imbastire immediatamente la giusta “casa” e la ritualità più pertinente per poter sfruttare al meglio il nuovo potenziale giunto tra le mura cittadine. Per quindici anni l’anello sarà custodito all’interno di Palazzo dei Priori, esattamente fino al 31 luglio 1488, giorno del suo trasferimento nella Chiesa di San Lorenzo.

Una reliquia così preziosa richiedeva un corredo artistico di altrettanto valore: fu foggiato un reliquiario d’oro dalle forme rinascimentali per custodire degnamente l’anello; la costruzione dell’altare della cappella all’interno di San Lorenzo fu affidato all’artista fiorentino Benedetto Buglioni; venne realizzata la cancellata perimetrale della cappella dagli artigiani Giacomo e Bernardino di Matteo; infine dopo la disdetta del Pintoricchio viene chiamato a realizzare la pala d’altare il notissimo Pietro Vannucci, detto Il Perugino (anche se l’opera verrà sottratta alla città dalle confische napoleoniche alla fine del XVIII secolo, venendo sostituita nell’Ottocento da un dipinto del francese Wicar).

Il “Santo Anello”, al di là della devozione popola- re, rappresenta un simbolo della santità, stabilità, fecondità del matrimonio cristiano, messo sotto la protezione della Sacra Famiglia. Il forte legame di Perugia alla reliquia si rinnova in occasione della secolare Festa del Santo Anello (29 luglio) con l’ostensione della reliquia.


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La Storia della reliquia del Santo Anello
   
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