Dalla Sardegna arrivano le pecore per gli allevatori terremotati di Cascia In evidenza
Il bellissimo gesto dei pastori sardi ai colleghi umbri
È soprattutto nei momenti del bisogno che si vede la solidarietà del popolo italiano, che aiutandosi a vicenda riesce a superare momenti difficili come quello del terremoto che ha colpito il centro Italia nel mese di agosto e nei mesi successivi dello scorso anno.
Un terremoto che ha colpito anche i tantissimi allevatori, con conseguente perdita di animali allevati, mettendo in ginocchio tutto il lavoro dei pastori. Una vicenda che non è passata inosservata soprattutto ai pastori sardi che, con l’aiuto della Coldiretti e della regione Sardegna, hanno messo in piedi una macchina operativa che è riuscita a portare in Umbria, precisamente a Cascia, ben mille tra pecore e agnellini da tutta la Sardegna. Un gesto bellissimo che vale doppio, dato che la maggior parte dei pastori sardi si è privato delle proprie pecore per donarle all’Umbria. Tutto questo è stato reso possibile grazie soprattutto all'associazione culturale sarda 'Shardana - Sardi in Umbria' e al gruppo musicale Istentales che hanno organizzato in maniera attiva e concreta questo bellissimo gesto di solidarietà. La tradizione sarda, chiamata “Sa paradura” vuol dire 'pareggiare' il gregge di chi, per vari motivi, lo ha perso tutto o gran parte, con una donazione di capi da parte di chi è fortunato. L'assegnazione delle pecore è avvenuta “a stunbu”, grazie alla mano di un bambino bendato che ha destinato le bestie ai 38 pastori di Cascia semplicemente toccandole. Anche la bendatura è un antico rito sardo: non sono ammessi favoritismi e quindi è vietato scegliere le pecore migliori a scapito di altre di minore qualità.
Ad accoglierle, tra gli applausi della gente, sono stati il Presidente e il direttore della Coldiretti Umbria, Alberto Agabiti e Diego Furia e il sindaco di Cascia, Gino Emili.
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