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Angelica Gismondo, da Assisi ai teatri di tutto il mondo In evidenza

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La splendida danzatrice umbra si racconta ai lettori di PM

È nata ad Assisi dove ha iniziato la sua formazione di danza classica all'età di 5 anni. Appena 13enne è stata selezionata dall’Accademia Teatro alla Scala e subito dopo dalla Scuola di Balletto dell'Opera di Roma, lasciando quasi adolescente la sua famiglia.  Inizia così la bellissima storia di Angelica Gismondo, una storia che ha il profumo del teatro, del palcoscenico, ma soprattutto della passione, dell’impegno e dell’amore. L’amore per la danza.

Un amore viscerale che l’ha portata alla prestigiosa Académie de danse PrincesseGrace a Monte Carlo, poi all'Ecole Nationale Supérieure de Danse di Cannes sotto la direzione di Paola Cantalupo, dove ha avuto l'opportunità di lavorare con alcuni dei più importanti maestri di danza del mondo.

La sua perseveranza, la sua bellezza e l'incredibile tecnica non sono passate inosservate e all'età di 22 anni diventa prima ballerina del Balletto di Milano interpretando alcuni dei più bei pezzi di repertorio come "Bolero", "Carmen","Shéhérazade" e "Anna Karenina", che hanno segnato il suo debutto in Russia.

Ha viaggiato in tutto il mondo, esibendosi in tutta Europa, Africa, Sud America e Asia per oltre 8 anni.

Nel 2021 è stata invitata a fare il suo debutto al leggendario festival di Lajatico, "The Teatro del Silenzio" accanto ad Andrea Bocelli. Da allora è andata in tournée con il Maestro in tutta Europa, Australia, Regno Unito e Stati Uniti d'America.






Spontaneità, bellezza, determinazione, professionalità, istinto: questa è Angelica, prima ballerina negli show del Maestro Andrea Bocelli




Angelica, abbiamo brevemente ripercorso il tuo meraviglioso cammino, qual è il momento più memorabile della tua carriera?

Il  momento più memorabile, che poiè stato anche quello step, quel salto che mi ha fatto davvero spiccare il volo, è stato stato durante il covid, quando decido di lasciare la compagnia degli Arcimboldi, un posto sicuro, un lavoro certo. È stata una scelta di istinto, un momento della mia vita in cui non sapevo bene cosa volevo, ma ero invece ben consapevole di ciò che non volevo. Una scelta che però mi ha aperto un mondo. Di lì a pochissimo mi ha chiamata il coreografo Cristian Cellini, cercavano una ballerina per gli show di Bocelli… ed eccomi in tour per il mondo con il Maestro.



 

Quali sono le sfide più grandi che hai affrontato nel tuo percorso di formazione e come le hai superate?

Questo della danza è un percorso che porta con sé numerosissime sfide. La sfida è ogni giorno. Il percorso accademico è duro, partendo dalla lontananza dalla famiglia fino al cammino formativo. È una strada complicata ma meravigliosa.

 

Nella tua splendida carriera, a un certo punto arriva il grande Maestro, Andrea Bocelli.

Sì, proprio mentre cercavo nuovi stimoli e nuovi orizzonti, è arrivata questa splendida proposta. Sono grata per l’immensa fiducia che Andrea e sua moglie Veronica mi danno ogni giorno facendomi sentire parte integrante di concerti così importanti. Grazie a loro ho potuto calcare i palchi più famosi al mondo, e accompagnare Andrea, come dice lui, “come il suo Angelo custode”. È un onore crescere con loro, Veronica poi è una donna che stimo tanto, ogni giorno la osservo e imparo tantissimo da lei. 




“La famiglia è tutto per chi vuole intraprendere questa carriera. Ti insegna a mantenere i piedi per terra, ad avere fiducia in te stesso e a non perdere mai la speranza.”






Che cosa vedi nel tuo futuro?

Sicuramente la cosa più difficile sarà lasciare l’adrenalina del palco che difficilmente ritroverò altrove. Il palco è davvero la mia casa. Ma il mio destino sarà sicuramente donare agli altri attraverso me stessa quello che ho imparato in questo meraviglioso percorso, la mia arte, seguendo sempre quella vocina che mi ha portato fino a qui. Non mi pongo limiti, voglio vedere strada facendo cosa accadrà, così da conoscermi durante il viaggio. 



Consigli per una giovane che vuole intraprendere il tuo stesso percorso? 

Le direi innanzitutto di non aver paura dei sacrifici, di sognare sempre giorno per giorno e di mantenere i piedi per terra. In questo, ma non solo, fondamentale è la famiglia. I traguardi che ho raggiunto non sono solo miei, ma di tutta la mia famiglia. Il mio è stato un obiettivo condiviso. I miei genitori, consapevoli del percorso che volevo vivere, hanno avuto il coraggio più grande: lasciarmi andare. In un cammino del genere la famiglia è tutto. Ti insegna ad avere fiducia e responsabilità, ti insegna ad avere speranza. Ti insegna ad amare senza riserve.



 

Foto: ©FabioLovino