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Germogliare una cultura della sostenibilità

di Francesco Asdrubali // Professore ordinario di Fisica Tecnica Ambientale · Università per Stranieri di Perugia


Si è tenuta a Perugia, dal 25 al 28 settembre 2024, la terza edizione di Seed - Design actions for the future, il festival internazionale di architettura che promuove l’incontro tra arti e scienze, tra cultura del progetto e altri campi del sapere, con l’obiettivo di indagare alcune grandi questioni del nostro tempo. Seed in inglese significa seme, e il format si propone proprio di lanciare semi di pensiero da cui far germogliare una cultura della sostenibilità argomentata e consapevole.

L’ edizione 2024 del festival, promosso dalla Fondazione Guglielmo Giordano nella persona di Andrea Margaritelli, imprenditore colto ed illuminato, e curato dall’Istituto Nazionale di architettura (IN/Arch), è stata dedicata al tema degli “Equilibri” che caratterizzano la condizione di generale instabilità del  XXI secolo segnato dagli effetti devastanti dei cambiamenti climatici sui sistemi urbani, ambientali e sociali di tutto il mondo, dall’esplodere di conflitti internazionali, dall’acuirsi delle disuguaglianze e dall’avvento dell’intelligenza artificiale. Quattro giorni di concerti, mostre, installazioni, più di 30 incontri e oltre 50 ospiti da tutto il mondo hanno animato, dal mattino fino alla sera, la suggestiva cornice di San Francesco al Prato, richiamando una grande affluenza di pubblico e partecipazione. Novità di quest’anno, la media partnership con Rai e Domus, la storica rivista che dal 1928 racconta i mondi dell'Architettura, del Design e dell'Arte.

Il festival ha avuto un’anteprima serale in una gremitissima Sala dei Notari il 20 settembre: l’architetto Stefano Boeri ha aperto la manifestazione sul tema della natura come forza vivente e sovversiva, capace di rigenerare le pratiche e le teorie dell'architettura e dell'urbanistica. Tra i relatori internazionali: la docente alla Harvard Graduate School of Design Toshiko Mori, l’architetto e urbanista Javier Arpa Fernandez, l’architetto e professore danese Jan Gehl. E ancora: il giornalista Lucio Caracciolo, direttore di LIMES, il fisico sperimentale Roberto Battiston, il docente di mineralogia e premio ASPEN 2018 Luca Bindi, l’astrofisica Sofia Fatigoni, la cartografa e geopoeta Laura Canali. Non potevano mancare grandi nomi dell’architettura e del design quali Piero Lissoni, Mario Cucinella, Michele De Lucchi.

L’impressione è che Seed sia molto più di un semplice festival: è una piattaforma culturale di respiro internazionale, un think tank che genera connessioni e pensieri non convenzionali. Seed è anche un progetto editoriale, una collana di Architettura e Design, il cui terzo volume, edito da Rubbettino e dedicato ai temi di questa edizione, ospita anche un mio scritto sulla decarbonizzazione dell’architettura.