A tutta chiusura In evidenza
Limpiccione su Piacere Magazine n.115
A tutta chiusura
Altro che saldi... chiusure. Sembra non arrestarsi la crisi che ha colpito le attività commerciali dell'acropoli. Due storici simboli pronti a chiudere. Altri tre (?) vicini alla fine dell’avventura. Intanto si continua a parlare di hub, spazi condivisi, riqualificazione e nuove opportunità. Ma che cos'è un centro storico senza negozi storici?
Juan, un cittadino a metà
Finalmente il sindaco di Perugia Andrea Romizi ha trascritto il piccolo Juan, indicando come sola madre la donna che lo ha partorito. È mancato purtroppo il coraggio di fare il passo decisivo. Infatti sarà il tribunale a decidere sulla trascrizione integrale. Non ci si poteva aspettare niente di diverso da un avvocato: deformazione professionale. Da un giovane però ci si aspettano idee più contemporanee.Non è tutto oro quel che luccica
Strani fenomeni hanno interessato la Fontana Maggiore, destando preoccupazione in molti. Ma non nel vicesindaco Barelli, il quale, dopo aver definito «curioso» lo strano colore dorato della statua posta sulla sommità del monumento, ha prontamente cavalcato l’effetto mediatico esortando a visitare il centro storico. Ormai si sa: tutto quello che tocca il sindaco Romizi diventa oro. Per attrarre gente in centro vale tutto. Chi la spunterà? La statua d'oro o gli inflessibili vigili d'acciaio?
Un funambolo ci salverà? Difficile ma meglio di niente
Buona la seconda (in tutti i sensi). Dopo che l’8 dicembre il funambolo Andrea Loreni – chiamato a ripercorrere l’impresa di attraversare Piazza IV Novembre andata in scena un secolo fa - ha dovuto dare forfait per il forte vento, il giorno seguente la città è riuscita ad alzare gli occhi al cielo e ammirare gli aggraziati movimenti di un vero artista. Un'idea bellissima. Speriamo solo che non ne venga una ogni 100 anni...
Incertezza (bis) per lo steccone a San Bevignate
Chi tace. Chi non sa il perché. Chi prima era a favore ora è contrario o viceversa. Il Comune vorrebbe aprire un tavolo per ‘giocare’; l’Università, nel mentre, spara cifre; la Sovrintendenza dà parere negativo e la Regione è costretta a nominare ‘al volo’ un nuovo commissario Adisu. Confusione e scetticismo regnano sovrani mentre sullo sfondo riprende forma, inquietante, il progetto che prevede (la diversamente utile) costruzione di uno studentato. Qualcuno ci spieghi che cosa sta succedendo e ci salvi dal cemento.