Il turismo, cosa fa e cosa farà concretamente l’umbria? In evidenza
Sviluppo del turismo, cosa apparentemente semplice, tanti rappresentanti delle istituzioni politiche locali ne parlano, ma quanti veramente hanno le competenze giuste e sanno cosa fare?
Insomma sono slogan o intenzioni? Pur essendo uno dei settori economici più fiorenti, il mercato del turismo deve fare i conti con le sfide che caratterizzano la società odierna e qui entriamo in un ambito strettamente territoriale politico. Lo sviluppo del settore turistico deve essere un obbiettivo centrale per la nostra Regione. E occorre lavorare su due temi: recupero e valorizzazione del patrimonio immobiliare, conservazione del patrimonio naturale e protezione delle comunità locali con la valorizzazione delle culture e tradizioni. L’estate scorsa sono stato ad una assemblea pubblica in cui è stato presentato il “Master Plan della Regione per lo sviluppo del turismo in Umbria per i prossimi 5 anni”, posso solo dire che sono stato preso da uno sconforto tremendo per quanto ho sentito raccontare... Chi erano i viaggiatori del 2019 e prima ancora del 2018 del 2017 ecc.? Al’interno delle nostre istituzioni locali chi deve occuparsi di questo settore sa davvero rispondere a questa semplice domanda ? I dati trasmessi dal World Tourism Organization (UNWTO), l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere e monitorare lo sviluppo di un turismo responsabile e sostenibile, evidenziano un aumento costante del mercato turistico, sia in termini di visitatori che di spese legate al settore.
Circa 1,4 miliardi di turisti, il 5% rispetto all’anno precedente, hanno viaggiato in tutto il mondo nel 2018, generando una spesa globale di circa 1.450 miliardi di dollari, che sale a circa 1.700 se consideriamo anche il trasporto di passeggeri. L’Italia si trova al quinto posto della classifica, con 62 milioni di turisti. Sempre secondo i dati trasmessi, sono principalmente due i trend seguiti in questo anno appena passato: il primo è il viaggio “per cambiare”, alla ricerca dell’autenticità, cercando di assorbire le tradizioni locali, mentre il secondo è il viaggio “per mostrare”, in cui le destinazioni, le esperienze e i momenti vissuti vogliono essere condivisi sui social. Chi ci amministra deve avere ben chiaro quale beneficio economico e quanto prestigio diretto e indiretto possono portare i flussi turistici a lungo termine ( e non il week end mordi e fuggi). ABBIAMO BISOGNO di azioni economiche sostenibili nel campo del turismo, per dare valore internazionale al nostro territorio, che si tramuti in fonte di guadagno e Posti di lavoro. Dopo 50 anni l’Umbria ha vissuto un solenne cambiamento, vediamo cosa saprà produrre in questo delicato settore.