Giornalismo in Umbria, anche le istituzioni devono porsi il problema
Praticamente, senza alcun atto ancora formalizzato, si prospetta la cessione della testata ad una cooperativa di giornalisti, da realizzare in pochi giorni, magari anche accollandosi i debiti accumulati nell’ultima gestione. Oppure la vendita ad altri editori che però al momento non sono individuabili. Un percorso da brivido per una ventina di giornalisti e più di dieci poligrafici (tecnici e amministrativi). Un quadro che metterebbe ulteriormente in ginocchio l’informazione regionale. Quello del Giornale dell’Umbria non è che l’ultimo preoccupante spiraglio apertosi su una crisi che in Umbria sta letteralmente cancellando una ad una molte testate. Anche storiche.
Il quadro dei quotidiani è già di per sé desolante, con tutti e quattro i giornali con cronaca regionale, già da tempo in “stato di crisi” con cassa integrazione e solidarietà attivate per i giornalisti all’interno delle leggi di settore. Non va meglio nel radiotelevisivo. Né la novità del Web, eccetto pochissime realtà, mostra segnali di crescita tali da rappresentare un argine anche a quello che si presenta come un vero e proprio crollo di un intero settore. Di fronte a tale scenario l’Ordine e l’Asu, che hanno fatto presente ai futuri amministratori regionali, la drammaticità della situazione, ritengono che anche le istituzioni debbano porsi il problema della tenuta di un settore che resta, con tutti i suoi problemi, fondamentale per la salute della vita democratica.
Dante Ciliani
Presidente Odg Umbria