Perugia città della musica anche grazie alla semplificazione live In evidenza
Perché la musica, la sua scena e tutto quello che porta con sé, non possono prescindere dagli spazi per poterla esprimere. Sono molti i locali attivi, alcuni tornati a proporre live, altri nati anche per questo. Non facciamo l’elenco per paura di dimenticarcene qualcuno. Ma sono attualmente davvero molti. Poi c’è anche un mini-festival che ne ha messi in rete alcuni organizzando un percorso itinerante in varie tappe serali.
Poi c’è anche Zona Franca, un interessante “turn-over d’autore” con serate dedicate alla musica e all’arte: un microfono, uno strumento, un leggio e tante cose da dire per molti cantautori, poeti, scrittori, commedianti che si incontrano sullo stesso palco. Un tourbillon di artisti d'ogni genere, pronti a dar vita ad uno spettacolo ogni volta imprevedibile ed unico.
Un fermento anche di web radio, etichette musicali, fanzine e tante altre realtà che si muovono in ambito musicale. Se oggi si può registrare tutto questo è merito soprattutto di chi è andato avanti anche in quei periodi difficili in cui parlare di musica in centro storico era davvero un tabù.
A Perugia ha preso ad insediarsi, finalmente, pure quell’idea di semplificare l’organizzazione di piccoli concerti musicali nei locali cittadini e per eventi dal vivo con una presenza massima di 200 persone. Per alleggerire l'iter burocratico per gli organizzatori di eventi musicali e, questo l'obiettivo, creare più concerti in giro per la città. Una rivoluzione fatta di piccoli passi ma necessari.
Se alcuni indizi non fanno certo una prova, qui però il caso sembra si stia risolvendo. Allora, dopo tutto, vogliamo pensare seriamente ad una ‘Perugia Città della Musica’? Stavolta senza gare con altri ‘capitali’ e senza premi in palio, evitando così delusioni e con l’obiettivo di remare tutti nella stessa direzione.
Ognuno faccia il suo: chi deve parlare parli, chi deve fare faccia e chi deve amministrare amministri. Sperando che non sia il solito “bla bla bla”, il solito faremo e soprattutto che non sia la solita minestra riscaldata.