L'editoriale n.101
E ora che i preti ci hanno dettato le regole sulla famiglia, aspettiamo che i vegani ci diano i tempi di cottura del controfiletto
Noir, come il film Suburra dove Giacomo Leopardi si trasforma nel Giovane Favoloso e fa fuori a badilate il Casamonica in versione steroidi, o dove la tossica stufa di vedere Claudio Amendola al Grande Fratello lo fredda sotto una pioggia romana che neanche a Manila durante i Monzoni; noir, come le ambientazioni cupe dei nostri servizi fotografici da scorrere tutti d'un fiato; noir come le cronache quotidiane che arrivano da Fontivegge; noir come la crisi che stiamo vivendo; noir come il racconto che avrei voluto scrivere al posto di questo editoriale. Qualcosa che creasse suspance, con un bel delitto e un giallo da risolvere, roba da tenervi col fiato sospeso che neanche Simenon. Questa era l'intenzione iniziale. Poi gli scricchiolii che ho sentito in soffitta mi hanno suggestionato e ho preferito lasciar perdere. Meglio tornare al solito editoriale. Solo che la suggestione ormai era già entrata in corso, come un veleno. E sono ancora convinto di sentire rumori strani. Che magari sono amplificati dal buio che mi circonda e dal silenzio della notte. Per esempio, proprio adesso, mi sembra di sentire dei passi alle mie spalle. Non so se trasalire o farmi una risata. Ma già ora mi sembra di sentirli di nuovo. Fottuta immaginaz
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Editoriale