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Gran Tour Perugia

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Il xx giugno 1859. Storia e significato della ricorrenza laica perugina per eccellenza

Il XX Giugno 1859 è una data emblematica per la città di Perugia, a cui addirittura Giosuè Carducci, il “sommo poeta” dedicò un ode ai fatti sanguinosi che avvennero in città.




Dobbiamo fare un salto temporale indietro di circa 170 anni e Perugia come gran parte della penisola italiana è attraversata dai moti risorgimentali che volevano unire l’Italia in un unico stato. Un gruppo di patrioti, con a testa Francesco Guardabassi, Nicola Danzetta e Zeffirino Faina, il 14 giugno chiesero a al Delegato papale, in nome del popolo insorto, un governo provvisorio per affrancarsi dallo stato pontificio a cui la città e tutta la regione era assoggettata da quasi tre secoli.

Il delegato pontifico non poteva tollerare un simile atto di ribellione e chiamò immediatamente in soccorso il governo centrale paventando l’arrivo in città di truppe armate per sedare la ribellione. I perugini impavidi si armarono per quello che poterono e si asserragliarono nella zona dei Giardini del Frontone presupponendo che le truppe dei mercenari del papa entrassero in città provenendo da Ponte San Giovanni. E così fu.

Le truppe mercenarie papaline, superiori in numero e soprattutto meglio equipaggiate, ebbero la meglio ed si spinsero dentro le mura cittadine dalla Porta di San Costanzo diretti verso il centro. La città subì una feroce rappresaglia, l’eco del saccheggio subito, degli stupri e delle uccisioni di uomini e donne inermi (in totale 26 persone) scossero l’opinione pubblica del tempo e i fatti sanguinosi che accaddero a Perugia travalicarono le cronache locali e arrivarono fino a New York. Una famiglia di americani, infatti, i Perkins, che alloggiava all’ Hotel Posta, che si trovava allora di fronte la chiesa di Sant’Ercolano, informarono la redazione del New York Times che scrisse il 25 giugno 1859: “Le truppe infuriate parevano aver ripudiato ogni legge e irrompevano a volontà in tutte le case, commettendo omicidi scioccanti e altre barbarità sugli ospiti indifesi, uomini donne e bambini”.

L’eco del massacro subito dalla città perpretrato dagli “svizzeri” ai danni dei Perugini passò come una strage voluta dal pontefice, l’ultimo papa Re, Pio IX, divenendo un punto fermo della tradizione patriottica cittadina. Non si deve al caso ma a una consapevole pianificazione se, durante la Seconda guerra mondiale, la liberazione della città, già abbandonata giorni addietro dagli occupanti nazisti, fu fatta coincidere con la ricorrenza della strage del 20 giugno.

A ricordo delle stragi e della strenua difesa cittadina, nel primo cinquantenario dell'avvenimento (1909), fu edificato un Monumento ai caduti del 20 giugno 1859, ad opera di Giuseppe Frenguelli. L'abitato compreso tra Porta San Costanzo e la basilica di San Pietro con edifici annessi, i giardini del Frontone, fino a Porta San Pietro è stato rinominato "Borgo XX Giugno”.





Il Monumento al XX Giugno è un luogo fortemente simbolico per l’identità storica della città. Nel lato del monumento rivolto a nord, sono rappresentati due ignoti popolani senza divisa, nell'atto di resistere all'ingresso delle truppe in porta San Pietro. Nel lato sud, è rappresentato il grifo che schiaccia con un artiglio la tiara papale, a significare la fine del potere temporale dei papi; mentre, con l'altro artiglio stritola la tirannia rappresentata dall’Idra (indomabile serpente mitologico). La tiara papale fu tolta nel periodo del governo fascista successivamente al Concordato Stato-Chiesa; per essere poi ripristinata nel 1980 in occasione del restauro del monumento.

Nella sede della Società generale operaia di Mutuo Soccorso degli artisti ed artigiani di Perugia che si trova in via dei Priori si conservano, custoditi nel proprio archivio storico, i labari storici listati a lutto che ricordano le vittime della strage e che, all'inizio del XX secolo, vennero collocati nei luoghi in cui si svolsero gli avvenimenti sanguinosi e ciascuno indica la vittima o il fatto violento accorso alla povera vittima inerme.

Ogni anno il Comune di Perugia dedica dei festeggiamenti civici in occasione della fatidica data, con preposte celebrazioni e la deposizione di una corona di fiori rispettivamente ai piedi del monumento funebre ai caduti presso il Cimitero Monumentale di Perugia e alla base del Monumento in Borgo XX Giugno.


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Pubblicato in Cultura