Google Car: le auto automatiche si impallano nel traffico
Il famoso Test di Turing, senza scendere troppo nel tecnico, rivela il tipo di intelligenza con cui si ha a che fare: in un dialogo alla cieca, tipo chat, se il tuo interlocutore capisce battute, paradossi, “giochetti” letterari e situazioni senza senso, è un essere umano, altrimenti è un computer. Oppure, se è un computer ma “interpreta” correttamente le illogicità umane, potrebbe essere il primo caso di intelligenza artificiale degna di questo nome.
Tuttavia, sogni di fantascienza a parte, non è così facile produrre intelligenze artificiali “complete”: i computer dotati di creatività, fantasia e irrazionalità ancora non esistono, non esisteranno per un bel pezzo, e se qualcuno dovesse riuscire a produrli sarebbe un evento più sconvolgente della scoperta degli extraterrestri. I computer sono macchine, e per quanto complessi possano essere i loro software, per forza di cose rispondono comunque a leggi di pura, rigorosissima logica.
Per questo motivo, nonostante gli investimenti e l’eccezionale lavoro della grande G, la Google Car e le auto automatiche in generale non riescono ancora a destreggiarsi nel traffico come gli esseri umani, e finché non riusciranno a “risolvere” i problemi della circolazione con piccole, quasi innocenti infrazioni alle regole come facciamo noi, il loro software si imbatterà sempre in situazioni che interpreterà male.
Dal 2009, le Google Car sono rimaste coinvolte in 16 incidenti, tutti dovuti a errori umani: l’auto automatica non ha mai commesso infrazioni, ma al contrario si è comportata troppo bene, in modo troppo prudente, troppo pignolo per il caos del traffico.
In un recente collaudo in presenza di giornalisti del New York Times, la Google Car ha effettuato due manovre elusive che hanno mostrato curiosi problemi di eccessiva prudenza. Nella prima manovra, l’auto automatica ha bruscamente sterzato per evitare di scontrarsi con un'auto che i sensori credevano stesse immettendosi nel traffico: in realtà era un’auto ferma, ma parcheggiata male, con una ruota fuori dalle strisce.
Nella seconda manovra, avvicinandosi a un semaforo rosso, l’auto automatica ha sterzato all’improvviso scombussolando i passeggeri: i sensori hanno notato un veicolo proveniente dalla direzione opposta che si avvicinava al suo semaforo rosso a una velocità ritenuta non sicura, ma quella macchina ha semplicemente frenato “umanamente” all’ultimo momento.
“Quest’automobile seguirà sempre le regole. Intendo dire che lo farà al punto che i conducenti in carne e ossa si chiederanno: perché quella macchina si sta comportando così?”, commenta Tom Supple, collaudatore di auto automatiche nella Silicon Valley.
L’ovvia verità è che non esiste un guidatore umano che rispetta sempre, in ogni frazione di secondo, il codice stradale, e non è possibile sapere con certezza matematica quando non lo rispetterà.
È facile mettere il codice della strada nella memoria di un software, ma non è facile, e forse è impossibile, prevedere l’imprevedibilità umana.