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“Il tennis è un patrimonio di tutta la Regione”

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“Il tennis è un patrimonio di tutta la Regione”

Queste le parole di Carraresi, presidente fit Umbria, che si gode i risultati raggiunti da questo sport

 

Il tennis umbro diventa una vera realtà. Dal successo delle Pre-Qualy di Terni agli Internazionali di Roma, al tris di tornei internazionali Foligno-Perugia-Todi fino al trentennale dell’Umbria Tennis. Di questo parla il presidente regionale della Fit Umbria, Roberto Carraresi, che dopo aver incassato l'encomio del presidente nazionale Angelo Binaghi per l’ottima organizzazione del torneo di qualificazione al Master 1000 del Foro Italico, si gode il tris di tornei internazionali che nobilita ancora di più il panorama tennistico regionale. L’Umbria è stata capace di mettersi davanti a realtà come quelle del Lazio, della Puglia e tante altre ancora, nel rapporto tra il numero di iscritti ai tornei e di tesserati. Una crescita che ormai dura inarrestabile da almeno 10 anni e che è figlia di più fattori.

Presidente Carraresi, qual è stata la sua reazione quando il numero uno della Federtennis Binaghi ha preso l'Umbria come esempio?

Alla consulta dei presidenti regionali, il presidente Binaghi ci ha mostrato i dati relativi ai 21 tornei di Pre Qualificazione agli Internazionali BNL d'Italia e ha sottolineato in particolare il lavoro del comitato umbro, che è riuscito a portare a Terni, in proporzione, il più alto numero di iscritti in rapporto ai tesserati regionali. Ci ha aiutato sicuramente la nostra capacità di programmazione e la posizione strategica di Terni, tanto che sono venuti da noi anche molti tennisti di fuori regione. La collocazione temporale, all'inizio della primavera, è stata un altro fattore determinante. L'Umbria ancora una volta si è contraddistinta per il suo operato, mentre altre regioni hanno un po' deluso, nonostante nel complesso le Pre-Qualy abbiano superato la cifra record di 5000 iscritti.

L'European Junior Tour Under 16 appena concluso a Foligno, il Challenger Atp di Perugia questa settimana e poi gli Internazionali di Todi. Un tris internazionale di assoluto livello. Quali benefici si aspetta per il movimento umbro da questi tre appuntamenti?

È una grande opportunità avere sul territorio giocatori tra primi 100 del mondo e ragazzi che sono già convocati nelle loro nazionali. È una splendida occasione per gustarsi dei momenti di bel tennis. Stimola la voglia di giocare e di far parte di questo sport. A Todi e Perugia potremo ammirare giocatori già affermati, mentre Foligno è stata una vetrina importante per chi avrà sicuramente un futuro da protagonista, la categoria Under 16 è il penultimo step prima di quella Under 18 che prepara i giovani giocatori al grande passo sul circuito dei grandi. Sono tutte e tre manifestazioni di successo, a Foligno c'è stato un gran pubblico e sono sicuro che sarà lo stesso sia a Todi che a Perugia, dove gli Internazionali mancavano da ormai 80 anni.

Un altro grande successo nei numeri sono stati i Campionati Giovanili di Todi e Perugia. Sono arrivati oltre il doppio dei giocatori attesi. Come se lo spiega?

Centosessanta a Todi e cento a Perugia, per la precisione, con tutte le categorie impegnate sui campi. Ormai da 10 anni che i nostri numeri sono in crescita e ogni volta riusciamo ancora a stupirci. Ci sono una serie di fattori ovviamente: i regolamenti Fit che stimolano il gioco, nuove realtà che si sono affacciatr, nuovi circoli che nascono. Iniziative come il Tennis in Piazza che portano nuovi appassionati. A Tavernelle, ad esempio, grazie a una precedente iniziativa di Tennis in Piazza, festeggiamo la nascita di un nuovo circolo che conta già ben 120 soci. Vorrei citare altre due piccole realtà, ma molto significative, come Fabbro e Fossato di Vico. Il circolo è il primo passo, poi nasce la scuola tennis, grazie anche alla presenza di istruttori formati e preparati, poi a cascata vengono i tornei sia interni che, in ultimo stadio, a caratura internazionale. Semmai il problema sono le sovrapposizioni, i troppi tornei, ma è sinceramente un bel problema perché significa che c'è tanto interesse. La media nazionale di crescita del movimento è intorno al 3% e anche qui, noi umbri, siamo abbondantemente sopra.

Chiusura dedicata all'Umbria Tennis. L'edizione del trentennale sarà anche l'ultima con alla guida Roberto Milliani. Non sarà facile rimpiazzarlo, come vi orienterete nella scelta?

Roberto è un'istituzione in ambito tennistico. Gli va riconosciuto il grosso merito di aver inventato una manifestazione che ha portato avanti con serietà e impegno unici, riscuotendo ogni anno sempre maggior successo. E' chiaro che non troveremo mai un altro Roberto Milliani e lo rimpiangeremo di certo, ma è tempo ormai di dare un'impostazione diversa a questa organizzazione. L'Umbria Tennis è fatto dai circoli, sarà l'Assemblea a decidere. Il comitato regionale farà la sua parte e continuerà a stare vicino all'Umbria Tennis sia organizzativamente che economicamente. Abbiamo ancora qualche mese per decidere. Vogliamo farlo nel modo giusto perché l'Umbria Tennis è un patrimonio di tutta la regione ed oltre che preservarlo vogliamo anche potenziarlo.

 

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