A Gubbio una mostra tra estinzione e dinosauri
Extincion e Godzil-land dal 1 al 1 ottobre 2017
Si è tenuta il 31 marzo mattina presso l’ex Monastero di San Benedetto in via del Perilasio la conferenza stampa di presentazione delle due mostre dedicate ai Dinosauri, promosse e organizzate dal Comune di Gubbio e da GEOMODEL di Mauro Scaggiante. Le mostre Extinction. Anteprima di una grande mostra dedicata all'estinzione e Godzilland: dal Mondo Perduto a Jurassik Park saranno aperte al pubblico da sabato 1 aprile e visitabili fino al 1 ottobre. Sono intervenuti il sindaco Filippo Mario Stirati, l’assessore Augusto Ancillotti nonché Stefania Nosotti, co-curatrice con Simone Maganuco di Extinction e Fabrizio Modina curatore di Godzil-Land. «È un grande evento di valenza scientifica, culturale e di forte attrattiva turistica - ha esordito il sindaco Stirati - che torna ad accendere i riflettori sul rapporto tra la città di Gubbio e l’estinzione dei dinosauri. È un cammino che viene da lontano, legato anche alla passione di persone che si sono fortemente impegnate, come Fernanda Faramelli e ancor prima suo marito Dino Clementi e che hanno conosciuto varie tappe di valorizzazione. Con queste due grandi mostre riportiamo l’attenzione sull'ex Monastero di San Benedetto, location vocata alla divulgazione scientifica, collegato ad un contesto di straordinaria attrattiva, quale la Gola del Bottaccione, che rappresenta una storia unica, per i rilevanti sedimenti di iridio che testimoniano le catastrofiche conseguenze della caduta di un meteorite sulla terra, e che secondo l’affascinante teoria sull’estinzione dei dinosauri, formulata dal geologo americano Walter Alvarez, ci collega direttamente al mistero della loro fine, avvenuta 66 milioni di anni fa. Come amministrazione, attraverso un progetto che coinvolge in maniera trasversale anche l’assessore al bilancio Giordano Mancini e l’assessore al turismo Fiorucci, ci siamo impegnati a sviluppare un percorso museale ed espositivo, capace di valorizzare questo affascinante racconto e il luogo che lo rappresenta, con molteplici attrattive dal punto di vista geologico, paesaggistico, culturale, naturalistico. L’antico Complesso di San Benedetto ospita già dal 2009 il museo-laboratorio multimediale “Gola del Bottaccione – Archivio della Terra” con la Quadrisfera di Paco Lanciano, e illustra le particolarità geologiche delle rocce alle porte di Gubbio. Itinerari scientifici e tesori architettonici, arricchiscono il percorso espositivo con escursioni e passeggiate sui luoghi della storica scoperta, che includono anche la città, con una camminata che risale la stretta Gola e si completa con il percorso sull’acquedotto medievale, che insieme al Cai, sarà inaugurato a fine aprile, fino ad arrivare alla parte alta della città. La capacità di dare un taglio divulgativo alle mostre, pur nel rigore scientifico, garantisce una sicura presa sul grande pubblico, sulle famiglie, sulle scuole e sui visitatori in genere, trovando un comune denominatore nell’attrattiva per una delle pagine più affascinanti e misteriose della nostra preistoria». L’assessore Ancillotti ha ringraziato tutti coloro che, a vario titolo, hanno collaborato alla riuscita dell’evento che rappresenta una anteprima di un pieno allestimento che sarà ultimato in ottobre: «Abbiamo voluto bruciare i tempi per essere pronti a promuovere l’appuntamento, rivolto a tutti ma in particolare a un target familiare ed è un ottimo veicolo per promuovere il ‘brand’ Gubbio». La paleontologa Nosotti ha illustrato i contenuti del progetto, nato dal gruppo di lavoro ‘Dinosauri in Carne e Ossa’ costituitosi nel 2011, e ha dichiarato che «non esiste un luogo più indicato di Gubbio per una mostra sull’estinzione, poiché le rocce della Gola del Bottaccione ci raccontano questo fenomeno nella sua espressione più eclatante, l’estinzione di massa: la più famosa di tutte tra l’altro, perché ha causato la scomparsa dei dinosauri mesozoici. L'estinzione è un fenomeno normale: così come gli individui, le specie nascono, vivono e muoiono. Il 99,9% delle forme di vita che sono esistite si sono estinte, eppure soltanto in tempi relativamente recenti i biologi e i paleontologi hanno cominciato ad occuparsi del fenomeno dell’estinzione. Un tema che oggi, invece, è di grande attualità: viviamo nell’Antropocene, una nuova Era geologica che tra decine di migliaia di anni sarà documentata dalle tracce fossili dell’attività umana nelle rocce, che recheranno, molto probabilmente, anche la testimonianza di una sesta estinzione di massa agita dall'uomo stesso». Stefania Nosotti ha poi spiegato come l'approccio allo studio del passato e del presente sia profondamente mutato: dal rassicurante neodarwinismo alla teoria “degli equilibri punteggiati” di Eldredge e Gould, fino agli Alvarez per arrivare al neocatastrofismo «l ’impatto del corpo celeste che ha causato l’estinzione dei dinosauri, dimostrato con lo studio delle rocce del Bottaccione, è stato anche un impatto metaforico sul nostro modo di interpretare i meccanismi evolutivi . La mostra Extinction, prendendo spunto dagli studi sugli strati del Bottaccione, affronta il tema delle estinzioni di massa, ivi compresa la sesta, e racconta le varie teorie sull’estinzione dei dinosauri non-aviani. Una sezione Making of e le teorie di John R. «Jack» Horner ci fanno riflettere sulla possibilità di riportare in vita, metaforicamente o concretamente, i dinosauri, alcuni dei quali, del resto, sono ancora tra noi: gli uccelli.» Fabrizio Modina, writer, docente di Fashion design e di Mitologia moderna, ha delineato il concept della mostra “Godzil-Land” «la mitologia moderna ci appare costellata dalla presenza di dinosauri. Il fascino che questi animali hanno esercitato sull'uomo si evince anche dal fatto che uno dei protagonisti principali della filmografia a partire dagli anni '20 del Novecento è stato il Tirannosauro. Proprio in questa sala - il refettorio del Monastero di San Benedetto - sarà possibile, durante il periodo di apertura della mostra, vedere alcune di queste proiezioni cinematografiche. Godzil-Land è un viaggio tra i media che hanno narrato di dinosauri: il cinema, la televisione, il fumetto, la letteratura e la musica ci hanno raccontatao e ci raccontano che queste straordinarie creature non si sono mai estinte. Umani e dinosauri sappiamo che non si sono mai incontrati nella realtà, tuttavia questo è diventato possibile nell'ambito della fantascienza. Il cinema ha fortemente influenzato il progresso tecnologico portando sul grande schermo incredibili visioni futuristiche, anche di oggetti di uso comune, e la ricerca si è misurata e cresciuta. Scienza e fantascienza si sono vicendevolmente ispirate: trent'anni fa nessuno avrebbe potuto presagire che sarebbe stato inventato lo smarthphone, e oggi ognuno di noi ne ha uno. La nostra cultura è fatta di trasformazioni. Credo sia possibile supporre che la passione per la paleontologia possa nascere da questo filone di fantasia e fantascienza, i Transformers possono aver influenzato anche Simone Maganuco, co-curatore di Extinction».
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