Si chiama CBM Italia Onlus, è un’organizzazione senza scopo di lucro.

La CBM opera da ben 106 anni per la prevenzione delle forme evitabili di cecità e disabilità nei paesi del Sud del mondo. Impegnata in Africa, Asia e America Latina, la CBM è costituita da 11 associazioni e lavora con partner locali sul campo che si occupano di sostenere progetti di tipo medico sanitario, riabilitativo ed educativo.

Costruire una società nella quale le persone con disabilità possano sentirsi cittadini senza pregiudizi, sviluppando le proprie capacità e vivendo al meglio delle proprie possibilità: questa la mission di CBM Italia.

Altra mission, ma non meno importante, quella di far accedere, collaborando con i partner locali, ai servizi sanitari, educativi e riabilitativi di qualità tutte le persone che vivono nei Paesi in via di sviluppo.

Sensibilizzazione e informazione attraverso i media sulle tematiche della disabilità evitabile sono le chiavi, attraverso le quali, l’organizzazione no-profit riesce ad arrivare ai propri obiettivi.

Tramite una ricerca, commissionata ad AstraRicerche, sull’advocacy in Italia, con interviste online, la maggior parte degli intervistati ha risposto che le cause sulla quale bisognerebbe impegnarsi di più sono: categorie vulnerabili (bambini, donne, anziani, persone disabili) e Paesi in via di sviluppo.
E’ stato inoltre rilevato che le persone si fidano maggiormente di quelle organizzazioni no-profit che costruiscono la loro reputazione sull’immagine che viene comunicata dalla stessa. Per far sì che un’organizzazione abbia successo, deve mostrare la volontà di poter cambiare le cose e non di impietosire le persone.

Al contrario, quali sono le cause per la quale le persone non fanno donazioni? Le cause principali sono: diminuzione dei guadagni/redditi e la bassa fiducia su quale fine facciano i fondi raccolti dalle organizzazioni benefiche.

Proprio l’advocacy è un tema importante sulla quale punta molto CBM Italia Onlus. L’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica e di favorire il dialogo con le Istituzioni, serve per dare un futuro migliore alle persone con disabilità nei Paesi in via di sviluppo. L’Organizzazione, difatti, è presente con uffici a Bruxelles e New York, per lavorare a stretto contatto con la Comunità Europea, ma soprattutto con le Nazioni Unite.

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