Laurea triennale, sempre più studenti abbandonano il percorso di studi
Circa il 35% dei 20-24enni non hanno un lavoro, non studiano, né seguono un corso di formazione
“Circa il 35% dei 20-24enni non hanno un lavoro, non studiano, né seguono un corso di formazione”, scrive l’Ocse: è l'esercito dei NEET, acronimo inglese di "Not engaged in Education, Employment or Training", giovani per i quali “la prospettiva di proseguire gli studi è raramente considerata come un investimento che potrebbe migliorare le loro opportunità di successo sul mercato”. Nonostante la maggioranza dei ragazzi italiani dopo il diploma si iscrive ad un corso di laurea, solo il 22,3% di essi purtroppo porta a compimento gli studi accademici, contro il 35% del resto d’Europa.
Oltre al crollo delle iscrizioni degli ultimi anni, il 15% degli iscritti abbandona entro il primo anno ed anche chi arriva alla tesi impiega tempi molto più lunghi del previsto, con una media oltre cinque anni per una laurea triennale. In questo modo molte risorse umane vengono disperse e si allungano i tempi d’ingresso nel mondo del lavoro. Studenti che sbagliano la propria scelta universitaria rappresentano per il paese una vera e propria emorragia: è necessario dunque dotarsi di strumenti necessari per evitare tale spreco ed investire per dare loro un futuro.
A volte la paura di non riuscire a superare un esame può causare in alcuni soggetti stati di ansia ed attacchi di panico. Ma tra possibili cause di abbandono degli studi possono esserci anche la mancata frequentazione delle lezioni a causa di lavoro o lontananza dalla sede. Molti sono infatti gli indirizzi di laurea che richiedono una frequenza assidua delle classi e spesso ciò può essere difficile o addirittura impraticabile. Infatti, tutti gli studenti che vivono lontano dalla propria università o coloro che già hanno trovato un'occupazione, si trovano in netto svantaggio rispetto a tutti gli altri studenti. A queste due categorie si suggerisce di visionare una laurea triennale online come quelle offerte da varie università come la Niccolò Cusano; infatti, con la comodità di seguire i corsi direttamente da casa, si ridurrà drasticamente il numero di coloro che abbandonano per queste cause.
Purtroppo il tema dello scontento è presente anche nella scuola superiore e non è un caso, dato che è esattamente il luogo dove i ragazzi si trovano a scegliere il loro futuro percorso formativo. L’82% dei diplomati è poco soddisfatto della propria esperienza scolastica, il 51% delle attrezzature, il 49% delle aule. Pessimi sono anche i dati riguardanti il numero dei diplomati in totale. Fortunatamente positivo invece il bilancio delle lingue straniere e delle conoscenze informatiche, in più sempre più studenti svolgono stage o esperienze di studio all’estero. Dare loro l'adeguata consapevolezza investendo in docenti e tutor che possano guidarli nelle scelte più idonee e magari unificare in un primo unico biennio tutti gli indirizzi di studio, con una posticipazione della vera e propria scelta a 16 anni, potrebbe consentire agli studenti una valutazione più consapevole.
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