Il Festival delle Nazioni protagonista al prossimo Umbria Experience
La presentazione avrà luogo nell’ambito di Umbria Experience, progetto promosso dalla Regione Umbria, in collaborazione con le Camere di Commercio di Perugia e Terni, in occasione dell'Expo di Milano per far conoscere le principali filiere produttive e i più importanti appuntamenti culturali del proprio territorio. L’obiettivo è sviluppare e rafforzare relazioni per incrementare la propria presenza sui mercati internazionali.
Il presidente del Festival delle Nazioni Giuliano Giubilei e il direttore artistico Aldo Sisillo presenteranno la manifestazione e il programma della 48a edizione dedicata all’Austria. Seguirà un intervento di due artisti d’eccezione come Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, voce e contrabbasso dell’ormai celeberrimo duo Musica nuda, che regaleranno un’anticipazione di uno degli eventi dedicati alla Francia in programma nell’edizione 2016 del Festival. Chiuderà la serata, a partire dalle 21.30, una degustazione di prodotti tipici dell’Umbria.
La presentazione si svolgerà presso la sede ADI Associazione per il Disegno Industriale, nello spazio di via Bramante 42 che ospita l’installazione permanente derivata dal progetto fotografico di Steve McCurry Sensational Umbria: sette immagini di grande formato, sei inediti di cui tre dedicati al racconto territoriale e tre alle attività legate al tema dell’Expo.
Il Festival delle Nazioni è un appuntamento dedicato principalmente alla musica classica, che si svolge tra la fine di agosto e l’inizio di settembre a Città di Castello.
Ogni edizione è dedicata a una Nazione diversa, e il suo orizzonte è la grande musica europea.
La formula del festival ha consentito, in quasi cinquant’anni, di portare in Italia la grande musica di ogni tempo, interpretata dai migliori musicisti europei. Nelle ultime edizioni i paesi ospiti sono stati l’Ungheria, la Gran Bretagna, Israele, la Russia, la Spagna, la Repubblica Ceca, l’Armenia.
Ma l’obiettivo del Festival è anche quello di avere uno sguardo attento all’attualità, collegandola comunque alla qualità della proposta artistica. Ad esempio, in occasione dei centocinquant’anni dell’Unità è stata realizzata un’edizione speciale all’Italia e nel 2013 la manifestazione non è stata intestata a un solo paese, ma a tutta l’Europa. Una scelta che aveva il senso di un auspicio, perché il progetto europeo progredisca nonostante ostacoli e scetticismi.
Per la prossima edizione la scelta è caduta sull’Austria: un paese ricco di storia e con un patrimonio musicale straordinario. Ma con l’omaggio a questa Nazione il Festival vuole portare il suo contributo anche alla riflessione sulla tragedia della prima guerra mondiale, di cui l’Austria fu uno degli attori principali, in occasione del centenario dell’entrata dell’Italia nel conflitto.
Il Festival proporrà l’ascolto della musica di quegli anni – ma con incursioni nella modernità e anche con mostre, dibattiti e interventi di scrittori – come Paolo Rumiz – che hanno saputo raccogliere e raccontare le testimonianze ancora vive della guerra.
Questo progetto si realizzerà in uno spazio di tre anni, seguendo il centenario della Guerra del ’15-’18 e ospitando nelle prossime edizioni altri grandi paesi europei che vennero coinvolti nel conflitto. La riflessione è iniziata già nel 2014, con l’edizione dedicata all’Armenia che ha avuto un grande successo non solo perché quel Paese esprime una musica bella e commovente, ma anche perché con dibattiti, mostre e iniziative di diversa natura è stato approfondito – e in qualche modo anticipato – il discorso sul genocidio del popolo armeno, tornato di straordinaria attualità ed evocato poco dopo anche dal Papa.
Il territorio nel quale si svolge il Festival delle Nazioni, l’Alta Val Tiberina, è una storica terra di frontiera tra Toscana, Umbria, Marche ed Emilia Romagna, dove però i confini non hanno mai impedito il passaggio di musicisti, letterati, architetti, pittori e artisti, che qui hanno lasciato le loro tracce. Basti pensare a Giotto, Piero della Francesca, Raffaello, Perugino: le loro opere si incontrano in un raggio di non più di 50-60 chilometri.
Ma anche uno dei pittori più celebrati della modernità, Alberto Burri, è nato proprio a Città di Castello e qui ha lasciato gran parte della sua produzione artistica. Nel 2015 cade il centenario della sua nascita e il Festival per celebrarlo ha commissionato un’opera in prima esecuzione assoluta a Salvatore Sciarrino, il compositore italiano vivente forse più eseguito nel mondo. L’opera verrà eseguita negli ex Seccatoi del Tabacco, un suggestivo esempio di archeologia industriale dove il pittore ha voluto che venissero conservate le sue opere di grandi dimensioni. Quello di Sciarrino è uno degli appuntamenti più attesi del Festival, che cerca di essere sempre più attento oltre che alla grande tradizione anche ai linguaggi musicali contemporanei e alle nuove tendenze.