A tu per tu con Anita Ciani
Con il suo progetto germogli, la counselor professionale per la coppia e per la famiglia, ci accompagna in un bellissimo viaggio che ci conduce all’amore per sé stessi e per gli altri
Pugliese di nascita e perugina di adozione. Anita Ciani nasce come insegnante di scuola dell’infanzia e diventa poi Counselor Professionale. Una figura che sta acquisendo sempre più spazio nella società attuale. Noi di PM l’abbiamo incontrata in occasione della seconda edizione di Germogli, un ciclo di incontri da lei ideato che mira al benessere e all’amore per sé stessi.
Anita presentati ai lettori di PM.
Insegno nella scuola dell’infanzia e contestualmente, seguendo la mia vocazione di sempre, divento Counselor Professionale, specializzandomi in counseling per la coppia e la famiglia. Il mio è un lavoro che abbraccia e non tralascia l’interezza della persona: corpo-anima-mente. Grazie alla collaborazione ormai decennale come cultrice della materia con l’Università di Perugia, Facoltà di Scienze e Tecniche psicologiche, il mio sguardo attento alla ricerca scientifica, mi tiene aggiornata con costanza sulle evoluzioni teoriche sempre in materia di relazione di aiuto, educazione, prevenzione. Collaboro con il comune di Perugia e il CSB all’interno del progetto “Benvenuti Genitori” messo a punto per dare un maggiore sostegno alla genitorialità e alla famiglia. Cresce nel tempo, l’intuizione e la consapevolezza di quanto sia necessario creare e costruire spazi di prevenzione e benessere, in cui le persone possano ritrovarsi, guardarsi e prendersi cura di sé, con i propri tempi e a seconda dei propri bisogni, peculiarità e necessità. In questa nuova forma di pensiero nasce prima uno spazio dedicato alla genitorialità, poi spinta dal desiderio di poter lavorare con la persona intesa come essere umano, germoglia un nuovo spazio dedicato alla prevenzione, al benessere e al prendersi cura di sé: Germogli.
Un progetto giunto alla seconda edizione. Raccontaci cos’è e da dove nasce.
Germogli è un progetto che nasce dal riconoscimento di una parte interna e profonda della mia crescita e consapevolezza personale e professionale. Ho raccolto tutto quello che ho seminato durante la mia vita e poi ho deciso di condividerlo. Germogli è una possibilità, un’opportunità che possiamo darci per stare nel benessere. Due anni fa la prima edizione, con incontri itineranti, in luoghi del cuore, con l’idea di creare uno spazio di condivisione autentico e non giudicante. Il desiderio è di dare la possibilità alle persone di conoscere e sperimentare luoghi del prendersi cura, professioni e strumenti, mettendoli poi nella valigia degli attrezzi della vita personale, così da poterne attingere al bisogno. Un viaggio dentro sé stessi che porta inevitabilmente a uno sguardo verso l’altro di accettazione e accoglienza, per riconoscere e costruire relazioni sane. Creare benessere, genera benessere, amplifica benessere. Ho scelto tre momenti/strumenti di esplorazione di sé attraverso la lettura e la scrittura, la danzamovimentoterapia, la poesia, che in qualche modo rispettano e toccano le sensibilità profonde dell’essere umano. Durante gli incontri non sono sola ma affiancata da tre professioniste, Lorella Marini, Francesca Sacchi, Barbara Pinchi.
Ho l’impressione che gli anni che viviamo, siano caratterizzati da una continua frenesia che spesso ci toglie la leggerezza, tempo per sé stessi, per la famiglia e più in generale, benessere. Cosa stiamo sbagliando secondo te? E perché diventa così importante far crescere i germogli che abbiamo dentro?
Parto da quella che è l’immagine di Germogli per me che arriva dalla terra da concimare, dai semi, sempre diversi da piantare, dal tempo lento e di cura da dedicare. Le persone sono come i germogli, diversi e hanno i loro tempi. Per germogliare ognuno di noi ha bisogno di riconoscersi diverso sia nei tempi che nelle modalità. Ha bisogno di sentirsi accolto e di accogliere, di dare e ricevere. Forse non c’è nulla di sbagliato ma tutto diventa dannoso e malsano quando iniziamo a sentire che ciò che viviamo e che facciamo, non è più giusto per noi ma continuiamo a subirlo. Germogli si colloca consapevolmente in quel tempo di cura dedicato alla prevenzione, in quello spazio emotivo dove c’è la potenza del costruire con regolarità il benessere, iniziando a occuparci di noi.
Durante la conferenza stampa di presentazione di Germogli hai detto “è oggi che possiamo scegliere il nostro futuro”. Bellissimo, ma come si fa? In che modo adesso possiamo scegliere il nostro domani?
A questa domanda rispondo con una parola: Villaggio. Per crescere un bambino serve un villaggio è una frase che molti genitori si sentono dire fin da subito e che io ho preso in prestito e alla quale ho aggiunto “Persona”: per crescere una persona serve un villaggio. Quando diventiamo grandi non siamo arrivati, siamo sempre in continua evoluzione. Per questo abbiamo bisogno di punti di riferimento, di persone, luoghi, amici che si allineano ai nostri cambiamenti, bisogni, alle nostre evoluzioni. Di avere spazi in cui ritrovarsi per condividere e sentirsi ascoltati ed accolti. Questo ha ricadute positive sul futuro che intendiamo costruire, partendo proprio dalle scelte consapevo che facciamo nel presente. Stare nel presente ci da la possibilità di evitare che domini il passato, facendo scelte consapevoli e che possano restituirci valore. Gli incontri che Germogli propone aspirano a questo: renderci consapevoli per radicare competenze, abilità e capacità, e renderle risorse.
Anita, quali sono i prossimi appuntamenti di Germogli?
Il nuovo percorso di Germogli è partito il 16 novembre, il prossimo appuntamento sarà l’8 febbraio “Danazomivimentoterapia” con me e Francesca Sacchi, ma tantissimi altri sono in programma. Prendiamoci cura di noi stessi!
Il calendario degli altri incontri
28 febbraio “Il luogo delle parole” Anita Ciani e Lorella Marini
14 marzo “Danazomivimentoterapia” con Anita Ciani e Francesca Sacchi
27 marzo “Il luogo delle parole” Anita Ciani e Lorella Marini
11 aprile “Danazomivimentoterapia” con Anita Ciani e Francesca Sacchi
23 aprile “poetry.on” Anita Ciani e Barbara Pinchi
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