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Pietro Scarpellini. Scritti d’arte. Volume I: Medioevo umbro In evidenza

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Pietro Scarpellini. Scritti d’arte. Volume I: Medioevo umbro

Mercoledì 4 novembre alle 17.30 la presentazione del libro che raccoglie i saggi dello studioso d'arte

A cinque anni dalla scomparsa di uno dei massimi studiosi dell'arte medievale e rinascimentale, la Fondazione Orintia Carletti Bonucci e Volumnia Editrice inaugurano un grandioso progetto editoriale in tre volumi, a partire dalla raccolta degli scritti che furono capaci di "restituire un profilo, una sostanza e un'anima alla pittura umbra del Trecento". Da San Bevignate al cantiere di Assisi, dagli echi della lauda al sermo rusticus fino alle fonti più colte della figuratività medievale, i saggi di Scarpellini guidano il lettore attraverso la qualità, il valore, l’essenza e il sentimento che animano affreschi, tavole e frammenti analizzati con passione e competenza ineguagliabili. Una summa scarpelliniana dalla quale emergono la limpidezza della scrittura, la proprietà e la precisione della parola, il lavoro metodico, acuto e instancabile al servizio dell'arte da capire, da amare, da riscoprire .

Prima tappa di un ampio progetto che prevede la pubblicazione di altre due sezioni dedicate al Rinascimento e all'età contemporanea, questo volume rende disponibili saggi e articoli che, insieme al nuovo apparato bibliografico, al ricchissimo corredo di immagini e agli indici analitici di nomi e luoghi, costituiscono uno strumento preziosissimo per studiosi e appassionati. Un'impresa editoriale di grande valore scientifico e culturale, un contributo alla conoscenza e alla tutela del patrimonio storico-artistico che si riflette in un impegno etico e civile oggi più che mai urgente e necessario. La presentazione è inserita nell'ambito degli appuntamenti di "Aspettando Umbrialibri 2015".

 

Intervengono 

Francesco Depretis (presidente della Fondazione Orintia Carletti Bonucci) 

Francesco Federico Mancini (curatore del volume, ordinario di Storia dell’Arte Moderna - Università degli Studi di Perugia) 

Alessandro Tomei (ordinario di Storia dell’Arte Medievale - Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara) 

 

* * *

«Ci sono numi tutelari, quasi divinità benefiche che proteggono il patrimonio artistico italiano nei suoi giacimenti più preziosi. Pietro Scarpellini lo è stato per Perugia, per l’Umbria, per Assisi».

Antonio Paolucci

Direttore dei Musei Vaticani

 

«Romano d’origine e di formazione, Scarpellini si legò alla città di Perugia non tanto e non solo per ragioni professionali ma anche per aver compreso che l’Umbria, era la terra giusta "per vivere". Moltissimo egli fece per valorizzare e tutelare la sua patria di adozione. Memorabili le battaglie da lui intraprese per difendere i monumenti e il paesaggio dall’aggressione del cemento. Infaticabile e apprezzatissima fu la sua attività di divulgatore della cultura, straordinario il suo impegno nella ricerca».

Francesco Depretis

Presidente della Fondazione Orintia Carletti Bonucci



Pietro Scarpellini Pancrazi (Roma, 1928-Perugia, 2010). Romano, allievo di Lionello Venturi, arriva a Perugia per insegnare prima Storia dell’Arte all’Università per Stranieri e poi Storia dell’Arte medievale a Lettere e Filosofia all'Università degli Studi. Si ricordano le sue fondamentali monografie su Luca Signorelli, Perugino e Bernardino di Betto detto il Pintoricchio e l’edizione critica della guida di Assisi di fra' Ludovico da Pietralunga, ove riannodò i fili della sterminata bibliografia relativa alla basilica francescana e ai cicli pittorici al suo interno. Di notevole valore anche  gli studi dedicati al dialogo tra la poesia umbra medievale, le sacre rappresentazioni e l'arte e a Giotto e ai giotteschi. Scarpellini è stato tra i fondatori, nel 1959, della sezione di Perugia di Italia Nostra, da lui presieduta per 23 anni e per la quale ha portato avanti coraggiose battaglie, prima fra tutte quella contro la speculazione edilizia degli anni sessanta-settanta.

 

 

Pietro Scarpellini 

Scritti d’arte

Volume I: Medioevo umbro

 

A cura di Francesco Federico Mancini

Con la collaborazione di Sara Cavatorti