Luisa Spagnoli tra cioccolato e lana d’angora In evidenza
Ha inventato il Bacio e lanciato la lana d’angora, ha fondato la Perugina e la casa di moda che porta il suo nome. Per questo Luisa Spagnoli, in Umbria, in Italia e anche all’estero, è un vero e proprio mito che verrà presto celebrato da una fiction di Rai Uno dedicata proprio al suo personaggio. A interpretarla sarà l’attrice Luisa Ranieri e lo sceneggiato andrà in onda il 14 febbraio 2016, non a caso per la ricorrenza di San Valentino.
L’amore e il romanticismo hanno infatti avuto uno spazio importante nella vita dell’imprenditrice perugina e non solo perché proprio lei ha inventato quello che è forse il più famoso cioccolatino degli innamorati, il Bacio appunto, ma anche per la sua vita sentimentale. Due, in particolare, furono gli uomini che ne conquistarono il cuore: prima il marito Annibale Spagnoli, sposato a soli 21 anni, poi l’amante, non troppo segreto, Giovanni Buitoni.
Padre pescivendolo, madre casalinga, Luisa Spagnoli nasce nel 1877. Dapprima, insieme al marito, rileva una drogheria e inizia a produrre confetti, poi, nel 1907, sempre con il marito e con Francesco Buitoni, apre una piccola azienda nel centro di Perugia. La Perugina, che parte con 15 dipendenti, ne conta già più di cento dopo la prima guerra mondiale.
Nel 1923 Annibale Spagnoli si ritira dall’azienda per attriti interni, nel frattempo nasce una storia d’amore tra Luisa e Giovanni Buitoni, figlio del socio Francesco e di 14 anni più giovane dell’imprenditrice. Luisa inventa il Bacio (http://www.piaceremagazine.it/index.php/pm-top-news/item/487-perugina-il-bacio-nato-da-un-cazzotto) e alla fine della guerra si cimenta in un nuovo business: l’allevamento di pollame e soprattutto di quei conigli di angora che userà per la realizzazione di scialli, giacche e altri indumenti prodotti dalla sua nuova impresa Angora Spagnoli. A fare la differenza è anche il modo con cui la lana d’angora viene ottenuta: i conigli non vengono uccisi né tosati, ma semplicemente pettinati.
Luisa chiama a lavorare le donne e non solo perché gli uomini erano al fronte. Per aiutarle fonda un asilo e botteghe dove potevano fare spesa. Ancora oggi l’azienda è al 90 per cento femminile. Un tumore mette fine alla sua vita prematuramente nel 1935, prima che la sua azienda tessile, grazie soprattutto al figlio Mario, fosse arrivata al successo per cui ancora oggi è famosa.