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Do you speak Mamo? In evidenza

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Le sue opere parlano a tutti senza bisogn di traduzione, trattando di attualità con arguto sarcasmo e garbata irriverenza

Universale, un po’ come la lingua inglese, l’arte di Mamo piace tanto perché si fa capire e si fa riconoscere, molto spesso strappando un sorriso, ma anche una riflessione.


Quella di Mamo è una lingua che parla di attualità, trattandola con arguto sarcasmo e garbata irriverenza. Le sue opere sono davvero per tutti e infatti, a pochis- simi anni dall’esordio dell’artista perugino, sono approdate fuori confine, conquistando addirittura Londra.



La mostra itinerante “London Mamo’s Exibition Zone”, inaugurata lo scorso mese di luglio e che andrà avanti fino a marzo 2024, sta facendo registrare grande interesse. Al momento è allestita su due sedi: il cinquantesimo piano dell’iconico grattacielo One Canada Square, sede della UCL - University College London - e presso la sede londinese degli Spring Studios.




In un ideale sodalizio artistico e umano tra Perugia e Londra, l’esposizione ha come protagoniste le opere più iconiche di Mamo, tra le quali, immancabili, le sue celebri Queen che per l’occasione “giocano in casa”. Parentesi a parte per l’opera “Il Perugino” che, sbarcata a Londra, è un ponte artistico ideale tra passato, presente e futuro delle due città e rappresenta una sorta di proseguimento, in terra inglese, dei festeggiamenti per i 500 anni dalla morte di Pietro Vannucci.



Di ispirazione british sono anche alcune delle ultime opere dell’artista, in particolare “Loch Ness” e “Sherlock Holmes”.

Recentissima novità è l’imminente uscita del catalogo di Mamo, il primo che racconta tutta la sua produzione artistica grazie anche ai contributi di noti scrittori, critici ed esperti di arte tra i quali il professor Paolo Taticchi che sta curando in prima persona la mostra londinese.



MAMO

IG: mamodart
www.mamodart.com

 

Pubblicato in PM TopNews
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