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Ha inizio oggi il Festival delle Corrispondenze

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Da non perdere la mostra Aldo Moro. Lettere nel tempo dedicata al grande statista e l’incontro con Olmo Cerri autore del documentario Non ho l’età

Inizia oggi, per quattro giorni, a Monte del Lago, il Festival delle Corrispondenze. Una kermesse dedicata interamente alla bellezza e alla potenza della parola scritta. Il programma è ricchissimo di appuntamenti imperdibili. Noi vogliamo segnalarne due in particolare.


Il primo si terrà il 7 settembre ed è veramente di grande importanza. Infatti, si inaugurerà la mostra Aldo Moro. Lettere nel tempo, che racconta le migliaia di lettere che tante persone hanno spedito dal 1978 al 2008 alla famiglia del grande statista Aldo Moro. Eleonora Chiavarelli moglie e vedova di Moro, ha ricevuto più di diecimila lettere dai giorni immediatamente successivi al sequestro fino al 2008. Queste sono state da lei custodite in diversi faldoni sotto la dicitura “Carteggio di solidarietà”. Quando la signora Eleonora è morta, i suoi figli hanno deciso di depositare le lettere presso l’Archivio Flamigni con l’obiettivo di custodire e valorizzare questo enorme patrimonio. Le lettere illustrano il rapporto degli italiani con Moro e con quello che ha rappresentato. Sono cittadini di ogni classe sociale e residenza; uomini, donne, bambini, operai, medici, insegnanti, persone semi analfabete o gente di Stato. C’è la lettera della vedova di Allende e quella del pensionato che intendeva esprimere la sua solidarietà e il suo dolore per una vicenda terribile e unica come quella del sequestro e dell’omicidio di Aldo Moro. La mostra, che si inaugura durante il Festival delle Corrispondenze, comprende una selezione delle lettere, alcune foto che raccontano la vita di Moro, con molti inediti, teche dedicate al “il Borghese”, settimanale fortemente avverso a Moro, la riproduzione del Memoriale scritto nel carcere delle Brigate rosse (edito dalla Commissione parlamentare sul terrorismo e le stragi nel 1991), alcuni disegni con i quali bambini delle scuole elementari “interpretarono” il sequestro e l'omicidio.



Sempre dedicati alla memoria di Moro sono altri due appuntamenti del festival umbro: il reading del giornalista Marco Damilano, dal titolo Che cosa ha perso l’Italia con la morte di Moro e la Lectio Magistralis di Miguel Gotor, dal titolo Aldo Moro. Lettere dalla prigionia, in programma domenica 9 settembre.

Altro appuntamento imperdibile è quello di sabato 8 settembre si parlerà di come eravamo noi, italiani migranti e della nostra cultura popolare. A parlarne sarà Olmo Cerri, regista del documentario Non ho l’età (Italia-Svizzera 2017) che è partito dall’archivio Cinquetti che custodisce le migliaia di lettere che la cantante Gigliola Cinquetti ha ricevuto nel periodo dei suoi maggiori successi, per il suo lavoro cinematografico, insieme a Quinto Antonelli della Fondazione Museo Storico del Trentino, che custodisce appunto l’archivio.

Siamo negli anni 60. Migliaia di italiani in fuga dalla povertà si presentavano alla dogana di Chiasso per cercare fortuna in Svizzera. Nel frattempo Gigliola Cinquetti con la sua “Non ho l’età” diventa una celebrità in tutto il mondo. La canzone della giovane Cinquetti smuove i sentimenti di tanti italiani all’estero che cominciano a scriverle lettere, raccolte poi dalla famiglia della cantante. Nel periodo dei suoi maggiori successi – tra 1964 e 1979 – Gigliola riceve dai suoi fan circa 150.000 lettere provenienti da ogni parte del mondo. Lettere catalogate e conservate con cura dalla famiglia della cantante veronese per più di trent’anni e poi donate, nel 2001, al Museo Storico del Trentino.

La maggior parte di queste corrispondenze provengono dall’Italia, ma alcune decine di migliaia sono state scritte dai migranti italiani nel mondo. Circa quattrocento provengono dalla Svizzera. L'incontro scaverà nella situazione materiale ed emotiva di diverse centinaia di migranti italiani utilizzando proprio quelle lettere. Cerri racconta che da quelle lettere si può capire tanto della vita di tutte quelle persone che sono state costrette ad andare fuori dal loro Paese per trovare fortuna. Traspaiono le difficoltà dell’essere migrante, i problemi economici, le gioie, i dolori e le mancanze. Raccontano anche di un periodo storico particolare in cui soprattutto nelle fasce più povere, l’alfabetizzazione non era del tutto acquisita.


Questi e tanti altri appuntamenti imperdibili al Festival delle Corrispondenze. Per approfondimenti consultare il sito www.festivaldellecorrispondenze.it

 
Clicca sull'immagine qui sotto per vedere tutto il programma

 

 
QUI SOTTO IL DEPLIANT COMPLETO

 

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