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“L’opera d’arte più preziosa è la Natura”: Nino Cordio in mostra a Todi

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Inaugurata l'esposizione che celebra il grande artista siciliano
Domenica 11 luglio 2021, nell'ex Abbazia di Montecristo, oggi Istituto Agrario di Todi, è stata inaugurata la mostra di Nino Cordio dal titolo “L’opera d’arte più preziosa è la Natura”, che celebra il grande artista siciliano, scomparso a Roma nell’aprile del 2000. La selezione di quasi una sessantina di opere, a cura di Arianna Bettarelli, vede esposta in anteprima una parte della produzione di Cordio realizzata con la tecnica dell’affresco: tecnica che lega definitivamente l’artista all’Umbria poiché sperimentata dopo il suo trasferimento da Roma. Tramite il racconto del suo approdo nella regione, l’esposizione intende dare rilievo sia a Cordio artista che uomo: volto quest’ultimo, che invita a conoscere le sue battaglie in difesa del patrimonio storico e paesaggistico, nonché il suo centrale messaggio di ritorno alla natura, riflesso nelle sue pitture incentrate su soggetti naturalistici. Ciò motiva la scelta di allestire la mostra all’interno dell’Istituto Agrario di Todi, il più antico d’Italia nonché realtà didattica e sperimentale in continuo aggiornamento, volta alla produzione biologica e alla promozione delle aziende agricole del territorio dai prodotti a km0. L’atmosfera offerta dalla posizione del complesso dell’ex monastero Montecristo restituisce inoltre la medesima che ispirò la produzione di affreschi dell’artista. Suggestive visioni di paesaggio, di moto animale, di rigoglio vegetale e culinario - in ricordo dell’infanzia contadina a Santa Ninfa (Trapani) - e di intensi ritratti di famiglia, si alterneranno così fra loro a ricomporre il vissuto dell’artista, fedele al credo di non recidere mai il legame tra l’uomo e la natura: un promemoria fondamentale ai tempi odierni e in special modo per l’attuale momento di ripartenza. La mostra andrà avanti fino al 13 agosto con i seguenti orari di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle ore 18; il sabato dalle ore 8 alle ore 14; festivi 10-13 / 16-19.


 

L’opera d’arte più preziosa è la natura

In una lettera del 1997 indirizzata al figlio Francesco, Nino Cordio definisce la natura come “l’opera d’arte più preziosa”. Per tale ragione presenzia sempiterna l’intera sua produzione artistica, sia nello sfondo che da soggetto in primo piano. Ciò a suggerire l’imprescindibile legame con tutti gli esseri viventi, a lei connaturati.

È però nell’affresco che la volontà di celebrarla pare acquisire maggior vigore poiché la tecnica, tra segno pittorico e superficie materica, consente all’artista di condensarne la visione e l’esperienza.

È qui che risiede la verità dei dipinti di Cordio, nel fotografare istanti metamorfici, ben cosciente del- la mutevolezza della Natura. Quest’ultima, insieme all’insita impermanenza della visione ricostruita per ricordo, trova ancora espressione nell’effetto visivo sortito dall’affresco e ovvero in quell’incompletezza data dai frequenti parziali scolorimenti o perdite di intonaco, successivi alle fasi di stacco o strappo.

“Il tempo mutevole delle cose e il suo sentire hanno determinato scelte significative nel mio lavoro. La visione improvvisa di un nido, il sacrificio mortale di una volpe, il volo vibrante di un fagiano, l’armonia degli azzeruoli, sono temi e soggetti a me cari. L’opera d’arte più preziosa è la natura e, come la cometa e la nostra vita, ci appartiene.”

È questo ciò che dona valore all’esistenza e Nino Cordio lo narra attraverso un continuo rimando di forme e colori tra i soggetti - paesaggi, nature morte, animali e figure umane - raccolti in tal senso in un Tutto Uno rivolto verso il medesimo destino. Anche le gamme di colore convocano la sua storia: è dall’ocra e dalle tonalità terrose che sembra sia possibile poter sentire l’odore della calda Sicilia, mentre è nel verde che si riscopre l’Umbria.


 

Nino Cordio

Nato a Santa Ninfa, in provincia di Trapani, il 10 luglio 1937. Ha studiato all’Istituto d’Arte di Catania e all’Accademia di Belle Arti di Roma. Successivamente ha frequentato l’Atelier di Friedländer a Parigi. Ha insegnato presso il I Liceo Artistico di Roma e presso la International School of Art, in Umbria. Ha esposto i suoi lavori in numerose personali in Italia, Europa e Americhe. Ha vissuto e lavorato tra Roma e Todi. Il 24 aprile del 2000 muore a Roma, città in cui riposa presso il Cimitero Acattolico di Testaccio.

Di lui e della sua opera hanno scritto tra gli altri Leonardo Sciascia, Enzo Siciliano, Andrea Camilleri, Carlo Levi, Guido Giuffrè.

 

“L’opera d’arte più preziosa è la Natura”: Nino Cordio in mostra a Todi
   
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