Due artisti perugini protagonisti della Milano Design Week
Maurizio Tittarelli Rubboli e Marta Cucchia alla Design Week con il progetto Doppia Firma
Il progetto Doppia Firma nasce per unire l’innovazione del design alla tradizione dei grandi maestri italiani. La finalità è quella di dare vita a 15 opere, una collezione unica di oggetti raffinati e originali. Tutto questo grazie al frutto di una collaborazione straordinaria, con opere inedite che confluiscono tra la cultura del progetto aperta alla contemporaneità e un saper fare che sia autentica del territorio. Le ceramiche a lustro di Rubboli e la tessitura a telaio di Cucchia rappresenteranno l’Umbria al Salone di Milano.
Maurizio Tittarelli Rubboli, maestro ceramista, è specializzato in una tecnica molto particolare e antica di lavorazione della ceramica: la maiolica a lustro. All’interno del progetto Doppia Firma ha lavorato con il designer Dimitri Bähler, svizzero, nominato per il premio Swiss Design Award nel 2014 e nel 2015. Dalla reciproca contaminazione è nato “Iridescences” un set di quattro vasi e ciotole dal design ricercato realizzate in maiolica policroma lavorata a lustro che dona ai manufatti una incredibile iridescenza.
Marta Cucchia è l’erede dell’Atelier Giuditta Brozzetti, dove vengono ancora realizzati a mano pregiati tessuti per la casa, sulle orme della nobile tradizione rinascimentale umbra. Nell’ambito del progetto Doppia Firma Marta Cucchia ha collaborato con il designer Federico Pepe, pubblicista, artista e designer. Insieme hanno creato “Mandorlato”, un paravento realizzato tendendo su una struttura in legno il tessuto damascato in cotone, realizzato interamente a mano.
Marta descrive così l’incontro con Federico: “Subito è emersa una diversità di vedute e di prospettiva rispetto al nostro progetto per Doppia Firma. Solo venendo qui e vedendo i telai, lui si è reso conto materialmente di cosa vuol dire fare un tessuto a mano: questo ha cambiato il suo approccio. Quando è venuto qui Federico non la smetteva più di fare foto e mandarle ai suoi amici tanto era entusiasta della nuova scoperta. Questo incontro per me è stato davvero interessante. Mi piace la contaminazione che si sta creando tra i materiali, le combinazioni di forme e di idee.”
La nuova edizione, realizzata in concomitanza con le Giornate Europee dei Mestieri d’Arte, network internazionale dedicato al saper fare di eccellenza, pone in dialogo per la prima volta designer europei e maestri d’arte italiani: una sfida ancora più stimolante, che darà vita a progetti imprevedibili, anche grazie al confronto tra codici culturali talvolta assai diversi e distanti. Una sperimentazione che in virtù di questa dimensione europea si fa ancor più interessante e potenzialmente multiforme.
I materiali e le tecniche su cui la progettualità dei designer e la manualità d’eccezione degli artigiani si sono misurati spaziano dall’argento alla carta alla ceramica, dal legno al metallo al commesso fiorentino, dalla lacca al mosaico agli specchi, dai tessuti al vetro. Il progetto mira a estendere le possibilità espressive dell’artigiano, aiutandolo a comprendere quali nuove dimensioni possano essere esplorate; e al contempo offre ai designer la possibilità di lavorare con tecniche, materiali e pratiche suggestive.
Gli oggetti, vere icone narrative create ad hoc per il Salone, verranno esposti al pubblico in un luogo molto speciale, fra i più prestigiosi dell’arte e della cultura milanesi: la Galleria d’Arte Moderna, scenografico scrigno di una collezione unica di tesori ottocenteschi, che ospiterà eccezionalmente questo progetto nelle magnifiche Sala da Ballo e Sala del Parnaso. Di ogni oggetto verranno presentati gli artefici e illustrate (con foto e video) le fasi di genesi, offrendo una chiara indicazione in merito all’autorialità: da qui il tema della “doppia firma”, che genera valore per entrambi i protagonisti.
Grazie all’expertise dei promotori nei domini del design e dell’alto artigianato sono stati promossi 15 straordinari sodalizi creativi. Designer e artigiani si sono incontrati tutti per la prima volta, condividendo con straordinaria disponibilità un percorso comune, idee e saper fare, con reciproco rispetto e ricerca di una sintonia profonda e fertile. Nel nome dell’eccellenza.
Alessandra Salaris, affermata interior stylist, ha coordinato il progetto; lo Studio Salaris ha seguito inoltre l’allestimento della mostra presso la GAM.
Laila Pozzo, fotografa milanese specializzata in ritratti e ambienti legati al lavoro artigiano di eccellenza, ha documentato il progetto e i suoi artefici, con scatti effettuati presso gli atelier dei maestri artigiani.
Sono previste la realizzazione di un video e la stampa di un catalogo in lingua inglese, che sarà omaggiato a tutti i visitatori.