La Colombia è il paese più 'felice'
Ma Come si valuta la felicità? Una difficoltà ci può far stare meglio?
Ogni anno la WIN/Gallup International Association pubblica un indagine sul paese più felice del mondo. Quest’anno è toccato alla Colombia che con i suoi paesaggi mozzafiato, i suoi cibi e il suo caffè, offrono la pozione giusta per l’essere felici. Durante questa ricerca sono state intervistate persone provenienti da più di 68 paesi diversi e a tutti è stata fatta la stessa domanda: “in generale, come si sente: molto felice, felice, né felice né infelice, scontento o totalmente infelice riguardo alla sua vita?"
E a noi ce lo chiedono mai? Saremmo in grado di rispondere obiettivamente? Così su due piedi mi viene da pensare a come si possa riuscire a dare precisamente una valutazione alla felicità e a come calcolarla. Probabilmente tutto dipende dallo stile di vita che si ha o forse più semplicemente è uno stato d’animo che vive di pochi attimi. Questo stato d’animo secondo la mia visione vive di giorno in giorno, di situazioni più o meno sfuggevoli, in continuo mutare proprio come gli elementi della natura, di cui noi facciamo parte spesso inconsciamente.
La nostra cara Italia, secondo le statistiche, è un paese che ha perso la speranza e questo porta ad essere infelici. I due fattori principali che determinano le statistiche? Neanche a dirlo: l’economia e la politica. Vivere di speranza senza determinare azioni concrete può portare all’inefficienza.
La materialità che ci circonda impedisce la corretta visione del mondo perché facendo in questo modo ci si limita ad osservare la parte fisica, quella che risalta agli occhi, e non quella spirituale. Il desiderio di vivere al meglio la vita terrena tralasciando la parte emotiva delle cose rende la percezione di questo stato d’animo a metà.
Il momento in cui si superano delle difficoltà, dei momenti particolari, che siano essi un semplice esame scolastico o una malattia, si rinasce, ci si sente bene. La felicità deriva dall’infelicità, e viceversa. La corretta presa di coscienza che gli opposti si completano può determinare uno stato d’animo di pace e di forza. Spiegato in modo semplice questa teoria si può specificare e capire meglio anche tramite il concetto dello Yin e dello Yang (l’ormai nota filosofia cinese regolatrice di ogni cosa) dove si definisce che tutto è uno. Un cerchio perfetto in cui all’interno si trovano il bianco ed il nero che si abbracciano e con al loro interno rispettivamente un punto bianco ed un punto nero.
Ora siete più o meno felici? Dipende da noi chiaramente.
Ma un consiglio vorrei darlo: non ci limitiamo all’apparenza e prendiamo ogni cosa delle esperienze che si vivono.
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