La mia terra che trema In evidenza
La terra delle famiglie che esistono anche senza una casa.
La terra della solidarietà che arriva da vicino e da lontano.
La terra dei piccoli borghi, dei campanili, delle piazze, delle scale e delle vie nascoste, dei vigneti colorati, tra colli solitari e monti da cui guardare giù e dove impari perfino il silenzio.
La terra della gente che studia e che fa tutti i lavori, dal paese alla piccola città, di chi è partito e ancora vuol tornare.
La terra dei contadini, degli artigiani, degli operai, di chi la conosce da sempre e non parte mai.
La terra senza mare ma dove puoi navigare per prati fioriti, lì nelle pianure che si distendono fino ai tetti dei paesi.
La terra degli accenti diversi, delle vocali chiuse e aperte, delle origini mai dimenticate.
La terra dove si mangia e si beve bene, nelle taverne d’estate o davanti ai camini accesi d’inverno.
La terra dove antico e moderno si incontrano e dove il tempo a volte può fermarsi.
La terra dei piccoli e grandi centri, delle chiese illuminate, delle scuole grandi e piccole, dei musei nei palazzi storici e dove l’arte, la storia e la bellezza sono un quadro a cielo aperto.
Questo pezzo di cuore verde
che è anche il nostro.