Nove cose che ho imparato sui bambini (e sul come farsene una ragione) In evidenza
Queste, chiamiamole situazioni, non si possono prevenire, né aggirare. L’unica soluzione è quella di rassegnarsi, più o meno serenamente, al fatto che:
– influenze, virus intestinali, raffreddori e polmoniti arriveranno sempre alla vigilia del weekend. O delle feste comandate;
– tuo figlio deciderà di espletare i suoi bisogni quando siete, ormai, pronti per uscire. E se siete in forte ritardo lui si sentirà ancor più in diritto di compensare la passata stitichezza settimanale;
– il piccolo di casa diventerà insonne e molesto di colpo non appena tu avrai finito di decantare a tua mamma le sette ore di sonno filate che ti ha concesso;
– le prese della corrente sono un’attrattiva impagabile per i vostri figli. Non appena girerete lo sguardo loro saranno già con un ditino (quasi) dentro;
– in generale tutto quello che è pericoloso e poco a misura di bebè costituirà un richiamo molto forte per ogni piccolo abitante delle vostre case;
– se vi cade qualcosa dalla borsa, dalla mensola o dal cassetto, più l’oggetto è piccolo e appuntito prima tuo figlio se lo infilerà in bocca;
– se decidete di portarlo in situazioni particolarmente silenziose ed intime, state pur sicuro che a rompere il silenzio ci penserà lui. Con un gran scoreggia;
– se, invece, state cercando di darvi un tono perché sapete di essere osservate da quella stronza, bionda e magra, vecchia conoscenza dell’università vostro figlio non mancherà di tirar fuori un repertorio di pianti, urla, capricci ricchi premi e cotillons che voi non sapete nemmeno da dove l’ha tirato fuori.
Contro tutto queste nulla si può, quindi meglio essere preparate.