L’artista del fumo
L’inventiva, nell’arte, si esprime in molti modi, a partire dallo sviluppo di una proprio firma riconoscibile anche fuori dalla propria terra d’origine.
Il rapporto tra arte e droghe illecite, che le ha legate è stata lunga e tumultuosa, pochi artisti , tuttavia, hanno fatto uso di droghe illecite come mezzo di espressione.
Fra tutte queste nuove forme di espressioni curiosa è quella dell’artista brasiliano Fernando de La Roque, che realizza i suoi dipinti con il fumo di marijuana.
I dipinti della serie “Blow Job – Work of Blowing“, sono realizzati con delle particelle organiche che escono fuori dalla bocca dell’arista, soffiate su una superficie molto morbida su cui espelle fumo di marijuana
La tecnica è molto semplice, nata nel 2009, Fernando raccoglie fumo poi soffia da una cannuccia molto sottile, e diventa come inchiostro su carta, dando forma a un dipinto realizzato con la tecnica degli stencil che disegna e ritaglia.
Concentrazione e ottima carta sono indispensabili, l’artista usa quella di buona qualità per la laminazione e quella ottima per la pittura.
Purtroppo la marijuana è vietata in Brasile e quindi ottenere inchiostro eccellente e diverso è difficile.
Ripetendo il gesto diverse volte, l'immagine inizia a prendere forma. Tra le ultime creazioni una versione su carta de "L'estasi di Santa Teresa" del Bernini.
Per ogni 10 centimetri quadrati di superficie, l’artista deve fumare 15-20 grammi di marijuana.
Per creare una stampa è necessaria una settimana, durante la quale ogni giorno soffia cinque boccate di fumo sulla carta; spiega l’artista.
Nonostante la sostanza sia illegale, alcune stampe di de la Rocque vengono acquistate a 2.500 dollari l'una.
Chiaramente l’artista per primo riconosce che non è il soggetto in sé ad essere rilevante ma la provocatoria tecnica utilizzata , ed è soddisfatto del clamore e delle contestazioni che ha sollevato.
L’artista intervistato risponde: “Le questioni polemiche costringono le persone a pensare e a discutere, io faccio arte con piacere”