Da molti anni le organizzazioni animaliste di tutto il mondo, con a capo la Peta, stavano facendo pressione nei confronti di TripAdvisor per far si che smettesse di promuovere le attrazioni considerate crudeli verso gli animali. Proprio in questi giorni Peta e TripAdivisor hanno annunciato che il portale turistico smetterà entro il 2017 di vendere i biglietti per questo tipo di attrazioni. «Crediamo che il risultato finale dei nostri sforzi sarà quello di permette ai viaggiatori di fare scelte più ponderate e scegliere quali attrazioni visitare», queste le parole dell’amministratore delegato e co-fondatore di TripAdvisor, Stephen Kaufer.

In base a recenti ricerche della World Animal Protection il turismo legato agli animali copre una fetta tra il 20% e il 40% del turismo mondiale e coinvolge più di un miliardo di visitatori, quota destinata ad aumentare di circa il 50% entro il 2030. Soltanto un quarto di questo genere di viaggi ha una ricaduta positiva sulla natura, mentre i restanti tre quarti hanno a che fare con qualche forma di abuso sugli animali. Un grande problema è l’incoscienza dei turisti che vanno ad affrontare questo tipo di viaggi: si stima che circa l’85% di questi non sa quale sarà l’impatto che il loro viaggio avrà sul benessere degli animali.

Tra le attività più crudeli, sempre secondo World Animal Protection, ci sono le passeggiate sul dorso di elefanti, per le quali subiscono violenti addestramenti, le passeggiate con i leoni, le foto con le tigri, gli spettacoli di delfini, scimmie e incantatori di serpenti.