Giustizia ingiusta
Se è vero che con la riforma della pubblica amministrazione i dipendenti delle Province verranno ricollocati anche all’interno degli uffici giudiziari, è altrettanto evidente l’incapacità di garantire la stabilizzazione di tutti coloro che già da diversi anni prestano servizio presso questi stessi uffici. A sollevare il paradosso sono Monica Laurenti, Rosita Maggesi e Maria Quattrone, coordinatrici dei tirocinanti della giustizia umbra: dopo aver lavorato per oltre 5 anni negli uffici giudiziari, i settanta tirocinanti della giustizia in Umbria (2650 in tutta Italia) saranno infatti mandati a casa a partire da aprile, ché “le tanto attese riforme della pubblica amministrazione e della giustizia stessa – queste le parole di rammarico delle tre coordinatrici – non hanno previsto nessuna misura a garanzia del loro futuro lavorativo”. In occasione della cerimonia d’inaugurazione dell’Anno giudiziario a Perugia non sono mancate ulteriori brutte notizie: le gravi carenze relative all’organico del personale amministrativo hanno comportato un rallentamento dell’attività giudiziaria tale da costringere alcuni uffici a rimanere aperti al pubblico un solo giorno a settimana.
Unico auspicio, che il Governo si faccia carico del problema individuando gli strumenti risolutivi adeguati. Unica speranza, che questo appello non rimanga privo di eco.