Sulle tracce di un “rosso”, sorridente e luminoso Natale… In evidenza
Eccomi come sempre alla ricerca di una vaga ispirazione per le tracce da scolpire su questa pagina.
Devo parlare di Terni e dire la mia, ma devo anche trovare notizie curiose e simpatiche, altrimenti rischio di essere noiosa e pure scontata, invece la gente ha voglia di ridere. E anche se in questo momento in cui siamo sommersi dalla #puzzadifabbrica non sembra possibile una visione epicurea del mondo, vi assicuro che è così. Anzi, sarà così, perché quando leggerete le tracce di dicembre sarà appunto dicembre, il mese del Natale, delle lucine e delle canzoncine e avrete tutti voglia di ridere. Il mese delle bancarelle e della pista di ghiaccio, lo stesso ghiaccio che da anni sostiene i conti in rosso di chi organizza gli eventi natalizi a Terni e che si affaccia su uno dei negozi di abbigliamento più noti della città: Conti in Piazza, guarda caso, che si trova nella stessa palazzina dove più di cinquant’anni fa nasceva l’impresa familiare che si è trasformata in una delle realtà più importanti dell’Umbria. Lo stesso ghiaccio che è sceso su Terni alla notizia della vendita dell’intero gruppo Superconti alla Coop Centro Italia. Alzi la mano chi non abbia un parente, un amico o un conoscente che non lavori per Superconti, che, diciamoci la verità, è un po’ come le acciaierie per Terni, tant’è che qualche anno fa risultò che tra le aspirazioni dei giovani ternani non ci fosse più quella del posto fisso all’AST, scavalcato da un impiego al supermercato cittadino per eccellenza. Ora, ditemi voi cosa c’è da ridere: uno tenta di immaginare un futuro alternativo alla fabbrica e proprio mentre capisce che è sulla strada giusta, perché la fabbrica è bella che finita, consegnano ai “compagni” pure l’unica via di fuga! Roba da congiunzione astrale veramente impertinente, che si abbinerà pure al colore natalizio per eccellenza - che non si dica che non sarà un “rosso” Natale - ma che inevitabilmente porta a un’assoluta perdita di sorridente fiducia nel domani. Nemmeno recarvi all’unico parco cittadino col vostro bambino vi donerà allegria: come si fa a ridere di fronte alla fontanella-sfinge deturpata da chi doveva prendersene cura? E se allora volessimo ridere come se un domani non ci fosse, non crediamo di poterlo fare sbronzandoci seduti a un tavolo di Rolando, del Gò o di Piccolino, i tre locali di via Lanzi che si affacciano su quella che un tempo era la degradata Leo e che oggi sta diventando il cuore della nuova movida. Ecco, questa potrebbe essere la notizia curiosa: a Terni gli stessi che organizzano eventi volti a valorizzare i locali e l’evening economy, sono anche coloro che multano e ritirano autorizzazioni a chi lavora e investe, rispondendo alle richieste di quella parte di città che vuole divertirsi e socializzare, pensando a quel domani che, grazie ai nostri amministratori, ci appare sempre più possibile solo sotto i fumi dell’alcol e sotto le artificiali luci natalizie che già da ottobre tentano di distrarre la città. Ma ecco la notizia simpatica: i tavoli dei tre locali sono stati rimessi al loro posto, per cui se volete sbronzarvi pensando e sorridendo al futuro, potrete farlo, almeno fino a quando un’altra ordinanza non verrà a rovinarvi la pace dei sensi e le luci del Natale non saranno tirate giù, e cioè a San Valentino. Nel frattempo, Merry Christmas.