Risvoltino: maneggiare con cura
È successo veramente. Orde di persone in piazza a rincorrersi per conseguire un unico, preciso, scopo: srotolare in giù il pantalone all’altezza della caviglia.
Che sia modesto e sottile o a metà polpaccio, maschi, femmine, maturi come pure in tenera età, resistergli è impossibile. La nostra amata Umbria non fa eccezione.
Avvalendomi del parere di alcuni “esperti del settore”, ho cercato di fare chiarezza su una moda che si sta trasformando in vera ossessione - come dimostrano gli innumerevoli hashtag #alterzorisvoltinoètrotasalmonata o le pagine FB da panico come “Quelli del risvoltino col mocassino”- causando ai più qualche brutta caduta di stile:
- Nessun problema per i dotati di una caviglia di dimensioni armoniche, sottile o comunque del diametro inferiore a quello di un lombetto da macelleria;
- Rifuggiamo con fermezza l’immagine “allagamento domestico”: l’altezza polpaccio ingrasserebbe Kate Moss che pesa 35 chili vestita e renderebbe ridicolo Damon Salvatore di “The Vampire Diaries”, impresa praticamente impossibile. Due giri di larghezza 1,5/2 centimetri e il nostro ordine sociale è salvo;
- Temperatura invernale: il calzino abbinato -non fantasmino!- è d’obbligo. E mettiamola un po’ di crema nutriente-idratante-botox effect, che la pelle squamata fa schifo;
- Uomini: i vostri batuffoli di pelo serpeggianti tra calza e calzone il genere umano se li risparmierebbe volentieri;
- Donne: lo sanno tutti che vi depilate mezza gamba perché è la sola che rimane scoperta. Una pratica da annoverare tra le numerose “cose-contro-natura”, dicitura di moda ultimamente.