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Una voce dal Nepal: “Ho protetto i miei figli. Pensavamo di morire” In evidenza

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Una voce dal Nepal: “Ho protetto i miei figli. Pensavamo di morire”

L’associazione “Plan Italia” è già attiva per aiutare i bambini: “Sono loro le prime vittime”

 

Il terremoto del Nepal conta ad oggi oltre 3.600 vittime e quasi 7.000 feriti. Ma i numeri sono destinati a salire. Come continua a salire la paura tra la popolazione, per le scosse di assestamento e le voci su altri possibili terremoti.

Le calamità naturali colpiscono tutti, ma particolare i bambini, i quali sono nervosi e spaventati, condizioni psicologiche che possono lasciare gravi traumi. I rischi che corrono sono tanti, come quello delle epidemie di malattie per gli inadeguati servizi igienici. In queste situazioni la scarsità d’acqua è un grave problema che può influenzare la salute dei più piccoli e delle loro famiglie. Dopo un terremoto molte volte i bambini si trovano a vivere separati dai loro genitori, rischiano di essere feriti, non hanno più una casa e sono traumatizzati, ecco perché per Plan International (www.plan-italia.org) il supporto ai bambini è prioritario.

Il racconto di un testimone. Shreeram K C, responsabile comunicazione di “Plan Nepal”, al momento del terremoto si trovava a casa con i suoi figli: “Era sabato verso mezzogiorno, stavo lavorando al pc quando improvvisamente ho visto il muro della stanza muoversi con un forte rumore – racconta il testimone -. Non avevo idea di cosa stesse succedendo, la velocità delle scosse aumentava e ho capito che si trattava di un terremoto. Ho preso i miei figli e ci siamo rifugiati vicino a un pilastro portante della casa. I bambini erano sconvolti e volevano scappare, li ho tranquillizzati dicendo loro di stare calmi, che eravamo al sicuro. Poi ho sentito un rumore fortissimo, ma non sapevo cosa fosse, sentivo piangere le persone. Pensavo che avremmo dovuto scappare via, non sapevo cosa sarebbe successo in seguito. Le scosse continuavano molti forti. In passato mi ero già trovato in tale situazione – prosegue Shreeram K C - ma questa volta il sisma stava durando molto di più ed era molto più violento. Pensavo che io e i miei figli stavamo per morire, stavo perdendo ogni speranza. Una volta che le scosse si sono arrestate siamo usciti all’aperto. Nelle strade le persone piangevano, i genitori cercavano i loro figli. Molti vecchi edifici erano collassati e così ci siamo spostati verso gli spazi agricoli dove si erano già riversate centinaia di persone. Dopo pochi minuti un’altra scossa che non aveva mai fine, altre scosse di assestamento continuavano una dietro l’altra, le donne e i bambini piangevano. Alla radio – conclude - abbiamo saputo che si trattava di un grande terremoto che aveva colpito il nostro Nepal in molti distretti. Anche dopo molte ore nessuno ha osato ritornare alle proprie case - o quello che ne restava – a causa delle scosse continue. L’accesso a internet era limitato, ma ho cercato di aggiornare i colleghi di Plan con immagini e Twitter sulla tremenda situazione che stavamo vivendo”.

Plan ha iniziato la sua risposta d’emergenza nelle aree più colpite del Paese: sono state inviate 498 coperte, 300 zanzariere e kit di formazione. Al fine di dare una risposta efficace ed efficiente, Plan sta valutando la situazione nelle zone con otto squadre, i team sono formati da esperti nella gestione del post catastrofe, nella protezione dei bambini, nella logistica.

Plan Italia ha anche lanciato un appello per raccogliere fondi a favore del Nepal. I fondi raccolti in Italia andranno direttamente e al 100% alla sede di Plan Nepal (senza intermediari) e verranno utilizzati immediatamente.

Per aderire all’appello:

Conto corrente bancario Unicredit intestato a Plan Italia Onlus - Agenzia: Milano Cordusio IBAN:   IT57X0200801600 000102081201 CAUSALE EMERGENZA NEPAL

 

Conto corrente postale: 1008253153 intestato a Plan Italia Onlus. CAUSALE EMERGENZA NEPAL

Carta di credito online su www.plan-italia.org.

tel: 039.6848701 email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pubblicato in PM TopNews