7 idee per l'edicola del futuro In evidenza
CLUB URBANO, AMAZON LOCKER, PORTIERE DI QUARTIERE: CON IDEE E VISIONI INNOVATIVE LE EDICOLE POTRANNO ANCORA GIOCARE UN RUOLO SOCIALE IMPORTANTE. PER IMMAGINARE QUALE ABBIAMO CURIOSATO FRA SETTE PROGETTI INTERNAZIONALI
A Perugia sulla chiusura delle edicole si fa da tempo un gran parlare. Chi in modo appassionato, chi in modo strumentale, in molti cercano di tenere viva l’attenzione sulla crisi del settore. E fra proposte strampalate e visioni miopi (in Italia purtroppo chiudono 2 edicole al giorno ma per gli amanti della polemica a tutti i costi sembra che questo sia un problema tutto perugino) in pochi sembrano voler accettare l’idea che quella delle edicole è una delle grandi criticità dell’era contemporanea. A Perugia con il 2019 se ne sono andate anche quella storica in Via delle Sorgenti e quella in piazza Matteotti, e così in centro ne rimangono soltanto cinque.
Un amaro riflesso dell’epoca e del trend nazionale. Basti pensare che dalle 36.000 edicole sul territorio nazionale del 2006 siamo passati alle 11.000 del 2019 (fonte AGI). L’onda lunga di una simile crisi investe tanti settori: da quello occupazionale a quello sociale.
Come se ne esce? La formula magica non esiste. Ma progetti e innovazione (magari reinventando il ruolo delle edicole) trainati dalle idee giuste possono aprire una nuova strada.
A Perugia, per esempio, ha avuto successo il rilancio dell’edicola di Via Sant’Ercolano, attraverso “edicola 518”, un bookshop che ha rinnovato la concezione di questo punto vendita. Qui, infatti, non si compra solo il giornale, ma sono disponibili anche prodotti di editoria di qualità, in soli quattro metri quadrati.
Questa è la strada del cambiamento e dell’innovazione, l’unica percorribile affinché una realtà storica non diventi parte del passato, ma si evolva coi tempi.
Il mondo si sta già muovendo in questo senso. E noi siamo andati a curiosare fra le proposte di sette studi di architettura internazionali che sono scesi in campo con delle idee originali per rilanciare il settore e renderlo nuovamente protagonista della vita cittadina.
La nuova edicola deve saper vivere attivamente in un mondo dominato dalla tecnologia e le nuove abitudini di consumo, quindi, pur mantenendo la sua essenza, deve rispondere a nuove esigenze.
Il primo progetto è stato chiamato Edihub e appartiene a Gary Chang, di Edge Design Studio. È composto da moduli in acciaio e vetro assemblabili, in modo che ogni edicolante possa dare l’aspetto che più si addice al proprio punto vendita. Le pareti sono composte da schermi e monitor LED, in continuo divenire nel corso della giornata. Lo spazio, tradizionale e tecnologico, risponde a diverse esigenze, dalla vendita dei giornali, all’area relax.
Il secondo progetto è ideato dallo studio colombiano El Equipo Mazzanti e prende il nome di Time for Play. È un elemento di arredo urbano applicabile all’interno e all’esterno che può essere uno spazio per eventi e aree gioco, oltre che edicola.
Rotative è il progetto di Benedetta Tagliabue, Embt, in cui si ripropone la storica meccanica della stampa per creare un centro di incontro, di lettura, di riposo e di acquisto.
Fabio Novembre Studio con la sua idea “Arcade” si immagina un’edicola che richiama il passato, in quanto si presenta come una galleria con l’ingresso ad arco. Una galleria che oltre a passaggio, è uno spazio multimediale che offre una mappa della città, Amazon Locker, e vetrine luminose. Il tutto alimentato da pannelli fotovoltaici.
C’è poi un progetto che pensa all’edicola come a un club urbano dove poter trascorrere anche qualche ora. È The Newsclub, di Gambardella Architetti, una struttura modulare pensata per offrire il massimo comfort. Comprende i servizi igienici, l’area bambini e ampi spazi per leggere, conoscere, discutere.
Il progetto di Lina Ghotmeh Architecture, Vital New Stand, è componibile e personalizzabile. Composto da micro architetture, ognuna con una propria funzione: info point, bar, libri, raccolta rifiuti, edicola.
La designer francese Matali Crasset si ispira ai padiglioni ricreativi francesi del XIX secolo per il suo progetto “Edicola Belvedere”. Uno spazio fra il pubblico e il privato, con un’area vendita al piano terra e un belvedere dove leggere e riposare. C’è spazio anche per la socializzazione sulle scale esterne, che poggiano su una parete vegetale.
L’idea migliore sarà realizzata e presentata alla Milano Design Week 2020.
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