Come ogni anno il Censis, istituto di ricerca socio-economica, ha pubblicato le “pagelle” delle università italiane: uno strumento utile soprattutto agli studenti che si accingono a scegliere il proprio corso di laurea e basato su criteri e parametri predefiniti.

Il Censis divide le università tra statali e non statali e le raggruppa in categorie omogenee per dimensione. La classifica viene poi stilata valutando le strutture disponibili, i servizi erogati, il livello di internazionalizzazione e la capacità di comunicazione e servizi digitali. In questo contesto, Perugia viene inserita tra i grandi atenei (tra i 20mila e i 40mila iscritti) e, nel suo raggruppamento, risulta al primo posto.

In particolare, dagli studi dell’istituto di ricerca, emerge che l’Unipg eccelle nei settori della comunicazione, dei servizi digitali (voce per la quale ha guadagnato ben 5 punti rispetto allo scorso anno) e dell’internazionalizzazione e, nel complesso, raggiunge un punteggio di 94,8, lasciandosi dietro Pavia (91,6) e Parma (89,6).

Un primato, quello perugino, che si registra ormai da ben quattro anni e che l’ateneo non sembra intenzionato a lasciarsi soffiare neanche per il futuro.

Per quanto riguarda le altre graduatorie nelle quali sono state divise le università italiane, a svettare sono Bologna tra le mega statali, la Bocconi di Milano tra le private, Siena tra i medi atenei e Camerino tra i piccoli.