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“La protesta e l’amore” di Luca Bonaffini In evidenza

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“La protesta e l’amore” di Luca Bonaffini

Intervista all’artista che da marzo partirà con il suo show concept dedicato alla musica leggera italiana

Compositore di musiche e autore di testi per canzoni, Luca Bonaffini si è affermato intorno alla fine degli anni ‘80 come collaboratore fisso di Pierangelo Bertoli, firmando per lui molti brani in album di successo tra i quali "Chiama piano" e all'interno dei quali compare anche come cantante, armonicista e chitarrista acustico. Altre sue canzoni sono state interpretate da Patrizia Bulgari, Flavio Oreglio, Sergio Sgrilli, Fabio Concato, Nek, Claudio Lolli e ha scritto testi teatrali insieme a Dario Gay ed Enrico Ruggeri. Nel 2013 ha debuttato anche come scrittore con il libro "La notte in cui spuntò la luna dal monte", ispirato al suo incontro con Pierangelo Bertoli. A marzo partirà il suo primo show concept “La Protesta E L’amore - Quando ascoltavamo e cantavamo i cantautori” interamente dedicato alla storia della musica leggera italiana, dal dopoguerra ai giorni nostri, con una particolare attenzione all’analisi del fenomeno dell’industria discografica degli anni 70/80 e alla nascita, e alla quasi scomparsa, dei cantautori. Durante ognuna delle quattro tappe (Brescia, Teatro sereno – 2 marzo, Sarmede, Teatro Auditorium – 18 marzo, Occhiobello, Teatro Comunale – 24 marzo, Legnano, Teatro Ratti – 28 marzo) Bonaffini racconterà, accompagnandosi con la chitarra, il suo incontro musicale con la storia contemporanea e dedicherà, per ognuna delle quattro serate, un momento monografico a un musicista che ha contribuito sia come autore, sia come strumentista a lasciare impronte significative nella discografia.

Del tuo amore per la musica d’autore racconti che è nato quando avevi appena 15 anni: com’è successo e cosa l’ha determinato maggiormente?
Il periodo storico, naturalmente. Avere una chitarra in casa era quasi d’obbligo e le radio libere erano uno strumento importantissimo per conoscere nuova musica. Poi le amicizie e la mia inclinazione a creare. Le urgenze di un adolescente proiettato sul mondo, con la voglia di crescere e di esserci.

Qual è la tua canzone che ami di più?
Non amo molto le mie canzoni, preferisco quelle degli altri. C’è molto da imparare dalla diversità di penna e di suono! Poi, se proprio devo scegliere, opto per quelle del prossimo album.

E la canzone scritta da altri che ami di più?
Due, direi: “Eppure soffia” e “Ulisse, fango e stelle” di Ruggeri.

Il tuo show-concept tratta della nascita e della quasi scomparsa dei cantautori: da cosa dipende, secondo te, questa crisi del cantautorato?
Dalla crisi dei linguaggi e dalla caduta delle ideologie del novecento. Oggi pare essere diventato tutto materiale di repertorio e non parlo solo di musica. La cultura è un po’ come la politica: vintage!

Come è nata l’idea del tuo show “La Protesta E L’amore - Quando ascoltavamo e cantavamo i cantautori”?
Da due cose principalmente. In primis la mia attitudine ad analizzare e a cercare di storicizzare la musica d’autore e la canzone popolare, in quanto strumenti di dialogo col nostro tempo e le differenze culturali. Secondariamente il libro dedicato a me, in occasione dei trent’anni di attività artistica, da Mario Bonanno intitolato “La protesta e l’amore”. E infine, aggiungerei anche la necessità della gente di “non dimenticare” perché in poco tempo si è bruciato tutto quello che sembrava fondamentale e oggi pare essere sepolto sotto macerie di vinili resi e invenduti.

Gli ospiti (Guido Guglielminetti, Dario Baldan Bembo, Gianni Dall’Aglio e Alberto Radius) sono tutti d’eccezione. Com’è nata la collaborazione con loro?
Nessuna collaborazione. A parte Gianni, caro amico e concittadino mantovano, non li conosco nemmeno personalmente. O meglio, come nel caso di Radius, l’ho incrociato ma mai frequentato. Eppure loro sono parte di quella grande musica leggera che ha fatto la storia della discografia e del vinile. Quindi è per me un onore poter parlare di loro e con loro sul palco.

Progetti per il futuro?
Troppi. Meno male che esiste il tempo che ci dà dei limiti, altrimenti potrei progettare all’infinito. E l’infinito è un po’ come la fine: fa paura.

 
Luca Bonaffini - "Dal vero" (il video è volutamente realizzato “no budget”, come la formula scelta per il tour)

 

 

 

"La protesta e l’amore", scritta e cantata con Claudio Lolli