Perugia sempre più vivibile In evidenza
Nella classifica sulla qualità della vita il capoluogo umbro guadagna 13 posti rispetto al 2015
Posizione 44 con 477 punti: non stiamo parlando di una qualunque classifica, ma di qualità della vita. Come ogni anno infatti il Sole 24 Ore ha stilato la lista delle province più "vivibili", nella quale il capoluogo umbro si attesta a più di metà classifica, guadagnando ben 13 posizioni rispetto al 2015. Terni è messa peggio, con un calo di 3 posizioni e il gradino numero 68. I dati raccolti per il 2016, che rappresentano un'indagine che va avanti da oltre 25 anni, tengono conto di vari parametri come: reddito e consumi, affari e lavoro, ambiente, famiglia, cultura e sicurezza. È proprio quest'ultimo indicatore che registra il dato più basso per Perugia, con un punteggio sotto la media delle città messe meglio in classifica generale. Bisogna infatti considerare che, se si prendesse in esame solo questo parametro, il capoluogo sarebbe in ottantaduesima posizione; per citare qualche dato in un anno ci sono stati 229 borseggi ogni 100mila abitanti. Tra gli indicatori più positivi invece, c'è quello che tiene conto della qualità di ambiente e servizi, seguito dalle condizioni delle famiglie e dall'integrazione. La principale città dell'Umbria è poco al di sotto della fascia "verde", quella cioè dei luoghi urbani in cui la qualità della vita è - considerando la media nazionale - più alta, rimanendo ancora nella fascia "gialla" che indica la sufficienza raggiunta senza problemi. Quest'anno il maggiore quotidiano economico d'Italia ha deciso di aggiungere nuovi criteri valutativi per cercare di ottenere risultati più fedeli possibile alla realtà delle cose - si è passati da 36 a 42 -, aggiornandosi ai tempi che corrono; gli studiosi hanno tenuto conto infatti del lavoro giovanile, della capacità di innovare e della partecipazione civile, per fare qualche esempio. Per Perugia la tendenza è positiva anche in questi ultimi parametri, e in generale si può osservare una crescita costante da qualche anno a questa parte. Insomma, sono numeri che fanno ben sperare per una graduale rinascita della città. Certo, Aosta (capolista) è ancora lontana, ma la strada sembra essere quella giusta, anche perché Vibo Valentia (fanalino di coda), lo è ancora di più.
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